Riportiamo integralmente la nota congiunta di Diritti in comune di Pisa e di Pontedera a Sinistra.
“Abbiamo inviato attraverso i nostri gruppi consiliari al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e al Commissario straordinario nominato dal Governo per la realizzazione della nuova base militare nel cuore del Parco di San Rossore e a Pontedera una lettera per avere tutte le informazioni e i documenti su questo nuovo impianto di guerra che si vuole fare nei nostri territori.
Questa nostra iniziativa si è resa necessaria alla luce della inerzia assoluta dei sindaci di Pisa e Pontedera, tanto di centrodestra quanto di centrosinistra, che nulla stanno facendo per informare adeguatamente la cittadinanza e i consigli comunali, continuando così ad avallare e sostenere un processo che fa della segretezza e della opacità il suo tratto distintivo sin dal Decreto Draghi nel 2022. A Pisa nel corso dell’ultimo consiglio comunale la destra è arrivata a bocciare il nostro ordine del giorno in cui si chiedeva che il sindaco chiedesse tutta la documentazione alle autorità competenti, con la motivazione che “non gli interessava”. A Pontedera nel corso del consiglio comunale del 19 luglio in cui si è discussa la nostra mozione contro la base il sindaco e la giunta hanno ribadito di non avere informazioni e nulla ha chiesto in tutti questi mesi.
Ricordiamo che nel DPCM del 9 Maggio 2022 con cui è stato nominato Commissario Straordinario dell’opera l’Ing. Massimo Sessa all’art. 3, il Commissario Straordinario era tenuto a comunicare il cronoprogramma degli interventi finanziati, entro 6 mesi dal conferimento dell’incarico (quindi entro 9 novembre 2022) , alla Direzione Generale per l’edilizia statale, le politiche abitative, la riqualificazione urbana e gli interventi speciali del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile. Ma non solo, ai sensi dell’art. 4 dello stesso DPCM, il Commissario Straordinario è tenuto a comunicare, entro il 30 novembre di ogni anno, una dettagliata relazione, circa lo stato di realizzazione dell’opera, sulle iniziative adottate e di prossima adozione, alla Direzione Generale per l’edilizia statale, le politiche abitative, la riqualificazione urbana e gli interventi speciali del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile.
A questo si aggiunge che nel verbale di chiusura del Tavolo Interistituzionale del 18 Ottobre 2023 il commissario Straordinario, il sindaco di Pisa, il presidente della Regione si erano impegnati in modo che ‘saranno puntualmente condivise, con tutti gli Enti interessati, le varie fasi progettuali’.
Da qui la richiesta di informazioni e accesso agli atti che abbiamo inviato. In particolare abbiamo chiesto al Ministro Salvini e al Commissario straordinario Sessa di sapere: 1) il cronoprogramma di realizzazione dell’opera; 2) il cronoprogramma di spesa dei 20 milioni stanziati a Giugno; 3) la relazione del commissario straordinario al 30 novembre 2022; 4) la relazione del commissario straordinario al 30 novembre 2023; 5) il Documento di indirizzo alla progettazione; 6) la fonte che indica la destinazione di 7 milioni di euro per il recupero degli edifici storici a Coltano; 7) la fonte che illustra come verranno creati 200 posti di lavoro; 8) il Piano finanziario dell’opera da cui si deduce il costo complessivo di 520 milioni di euro; 9) e ogni altro documento pervenuto a codesta amministrazione inerente la nuova sede dei reparti di eccellenza dell’Arma dei Carabinieri all’interno dei Comuni di Pisa e Pontedera.
Prosegue così senza sosta il nostro lavoro per la trasparenza su questo progetto e di informazione nei confronti della cittadinanza, cosa che invece nessuna delle istituzioni, a partire da quelle locali, in tutti questi mesi hanno garantito. La questione della trasparenza è per noi un terreno di lotta politica che in questi 2 anni abbiamo praticato a fianco del Movimento NO Base.
Rilanciamo la nostra ferma e coerente opposizione alla realizzazione di una nuova base militare che con l’appoggio trasversale del centrodestra e del centrosinistra ha l’obiettivo di rafforzare la provincia di Pisa come polo strategico delle operazioni militari del nostro paese, spendendo più di mezzo miliardo di euro per l’economia di guerra.
Per noi non ci sono zone franche né spazi buoni per questa base militare. E lo diciamo dal primo minuto per l’enorme impatto che avrebbe su un territorio già saturo di strutture militari, lo diciamo perché queste risorse pubbliche si devono utilizzare per le priorità sociali di questa città (scuola, casa, lavoro, transizione ecologica) e non per costruire una infrastruttura per la guerra. Lo diciamo perchè pensiamo che ci sia un collegamento inscindibile tra questione democratica, pace e ambiente“. Fonte: Comunicato stampa Diritti in comune Pisa: Una città in comune – Rifondazione Comunista, Pontedera a sinistra