COVID-19. Il vaccino anti-Covid di AstraZeneca ha cambiato il nome in «Vaxzevria».
Lo ha proposto la casa farmaceutica e il cambio di denominazione è stato approvato dall’Agenzia europea per i farmaci (EMA) il 25 marzo scorso. Lo si apprende dal sito dell’EMA che specifica anche che è stato pubblicato il nuovo bugiardino del farmaco dove, tra gli effetti collaterali, vengono menzionati i rarissimi casi di trombosi. “Dare un nome a un farmaco nuovo è consuetudine. Ed è un processo che avviene in maniera separata dall’approvazione normativa, il vaccino non aveva un nome e ora ce l’ha” – ha spiegato l’azienda.
Per indagare meglio sui rari ”eventi avversi”, a metà marzo era stata decisa in via precauzionale la sospensione del vaccino AstraZeneca in Italia e in altri Paesi europei. Dopo attenti esami, l’EMA aveva giudicato sicuro il vaccino, affermando che i suoi benefici superano i rischi. Le avvertenze aggiunte sul foglietto illustrativo riguardano la “coagulazione intravascolare disseminata“, che, raramente, può determinare una “trombosi venosa cerebrale“, dovuta all’occlusione di una vena del cervello. L’invito sul foglietto illustrativo del vaccino AstraZeneca è quello di rivolgersi a un medico in caso di: “respiro affannoso, dolore toracico, gonfiore alle gambe, dolore addominale persistente dopo la vaccinazione. Inoltre, chiunque manifesti sintomi neurologici tra cui cefalea severa o persistente o visione offuscata dopo la vaccinazione oppure ecchimosi (petecchie) in una sede diversa da quella della vaccinazione dopo alcuni giorni“.