Aggressione violenta nei confronti di un Poliziotto Penitenziario questo pomeriggio al Don Bosco.
“Nel primo pomeriggio odierno, ennesima aggressione nei confronti di un
Poliziotto Penitenziario, in questo caso del Comandante di Reparto.
Un detenuto di origine Italiana, con circa 300 eventi critici causati in giro
per i Penitenziari Toscani e Umbri, senza alcun motivo ha aggredito con
calci e pugni il Comandante di Reparto che si era recato ad ascoltare le sue
rimostranze”.
“Lo stesso Comandante è stato trasportato a mezzo ambulanza del 118 al pronto soccorso per le cure del caso.
Lo rende noto, Giuseppe Proietti Consalvi, Vice Segretario Generale
O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) che
aggiunge: “La situazione anche nel carcere di Pisa ormai è diventata
insostenibile, con continue aggressioni verbali e fisiche da parte dei
detenuti più facinorosi nei confronti dei Poliziotti Penitenziari, senza che
l’amministrazione penitenziaria regionale e centrale prenda i dovuti
provvedimenti, quali ad esempio istituire dei circuiti detentivi, allocando i
detenuti violenti in apposite sezioni, peraltro previste dall’articolo 32 della
legge 354/75.
Lo rende noto, Giuseppe Proietti Consalvi, Vice Segretario Generale
O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) che
aggiunge: “La situazione anche nel carcere di Pisa ormai è diventata
insostenibile, con continue aggressioni verbali e fisiche da parte dei
detenuti più facinorosi nei confronti dei Poliziotti Penitenziari, senza che
l’amministrazione penitenziaria regionale e centrale prenda i dovuti
provvedimenti, quali ad esempio istituire dei circuiti detentivi, allocando i
detenuti violenti in apposite sezioni, peraltro previste dall’articolo 32 della
legge 354/75.
Probabile che sia chiedere troppo – continua Giuseppe Proietti Consalvi –
visto che, in questo caso, ma come accade in altre centinaia di casi,
nonostante la Direzione chieda l’allontanamento dall’Istituto, non ci siano
risposte adeguate da parte dell’amministrazione regionale e centrale.
Un’amministrazione tanto assente che, i Poliziotti Penitenziari, cioè i
rappresentanti dello Stato, non hanno alcun potere repressivo e coercitivo
nei casi di violenza da parte dei detenuti, – conclude il Vice Segretario
Generale dell’O.S.A.P.P. – anche perché non si ha un chiaro protocollo per
intervenire e risolvere i problemi, se non magari ritrovarsi indagati per
tortura, solo per aver risposto con la forza a una violenza che a volte è
veramente devastante”.
Fonte: O.S.A.P.P.