Apri e il Comune ti paga l’affitto. La decisione del comune di Crespina Lorenzana, in provincia di Pisa, piace a Confcommercio: “Fa bene il sindaco Thomas D’Addona ad investire una parte di risorse pubbliche per attrarre negozi e attività commerciali”.
CRESPINA LORENZANA. “Due anni di affitto pagato a chi apre un negozio. La decisione del comune di Crespina Lorenzana di attrarre nuove attività commerciali sostenendole con un significativo contributo economico è una decisione saggia e da ripetere in molti altri comuni della provincia” – commenta il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli: “ Città, negozi, borghi e paesi non possono vivere senza la fondamentale presenza di negozi al dettaglio e di prossimità, che svolgono una funzione economica e sociale determinante, come ampiamente dimostrato nel corso della pandemia. Fa bene il sindaco Thomas D’Addona ad investire una parte di risorse pubbliche per attrarre negozi e attività commerciali, determinanti in ogni attività di rigenerazione urbana” – spiega il direttore.
“Con la famigerata legge Bersani del 1999 si è rinunciato ad ogni forma di programmazione del commercio urbano, aprendo le porte non tanto alla concorrenza ma ad una deregulation insensata che ha stravolto il volto più autentico dei nostri centri storici e dei borghi” – spiega Pieragnoli: “In dieci anni la Toscana ha perso seimila negozi di vicinato, e a causa degli aumenti dei costi energetici, la nostra regione rischia di perdere altre 2.000 imprese del settore, in particolare quelle dislocate nelle aree più interne e meno investite dal turismo. Una svolta è necessaria, per non perdere un comparto di 29 mila imprese che contribuiscono al 10% del Pil regionale e un patrimonio di saperi, tradizioni e qualità che sono un plus del sistema di accoglienza turistico. Senza considerare il segnale tutt’altro che incoraggiante delle imprese giovanili, in dieci anni ridotte del -35%”.
“La crisi energetica del biennio 2021-2022 non può considerarsi ancora superata, e i suoi effetti si faranno sentire anche nell’immediato futuro” – conclude il direttore di Confcommercio: “con la reintroduzione degli oneri di sistema, già dal mese di aprile si cominciano a vedere i primi effetti con l’aumento del costo dell’energia per alcune categorie commerciali, e per l’anno in corso, la spesa energetica complessiva delle imprese del terziario risulterà superiore del 35% rispetto ai livelli pre-crisi. Solo i negozi pagheranno in media 76 euro in più rispetto al mese di marzo. C’è un assoluto bisogno di sostenere e rilanciare il commercio delle nostre città, e quanto deciso dal comune di Crespina è uno spiraglio di luce che merita tutta la nostra attenzione e il nostro plauso”.