Profondo cordoglio a Pontedera per la scomparsa di Adriano Sartini.
E’ venuto a mancare all’età di 97 anni Adriano Sartini, protagonista delle lotte per la libertà, la democrazia e l’emancipazione dei lavoratori a Pontedera e in Valdera. Tanti anni di impegno civico, sociale e politico. Nel 1956 Sartini fu eletto consigliere comunale e rimase in Comune per tre legislature. Questa mattina, martedì 20 febbraio alle 11, l’ultimo saluto con rito civile a Montecastello.
“Una vita spesa con generosità nell’impegno e l’attivismo politico per l’avanzamento degli ideali dell’uguaglianza e della giustizia sociale. – si legge sulla pagina Facebook della Sezione Bertelli – In molti abbiamo condiviso con lui una lunga militanza nel P.C.I. poi P.D.S. e D.S.“.
“Adriano fu per tutti un esempio di perseveranza e di coerenza a tal punto da guadagnarsi il rispetto e la stima di tutti. Fu protagonista assoluto anche nell’amore per la sua frazione di Montecastello che sempre cercò di promuovere battagliando con piglio e con grinta per le sue giuste istanze. – concludono nel post – A Tutti i suoi familiari giungano le nostre più sincere e sentite condoglianze“.
Anche il Partito Democratico di Pontedera, di cui era tesserato e a cui non ha mai fatto mancare il suo supporto, ha espresso le sue più sincere condoglianze a tutta la famiglia Sartini. “Un comunista a servizio della gente“, lo definì qualche anno fa il libro scritto da Valentina Filidei, che raccontava, già con questo titolo, la sua storia al compimento del novantesimo anno. Fonte Fb: Sezione Bertelli – Pd Pontedera
Lungo è anche il cordoglio del sindaco di Pontedera Matteo Franconi, che sulla sua pagina Facebook ha scritto “Una vita impegnata quella di Adriano. Una vita segnata da tante battaglie e da tante lotte, con la stella polare della libertà e della democrazia. Adriano Sartini era stato consigliere comunale, a Pontedera, dalla fine degli anni 50 e negli anni 60. Anni duri, anni intensi, anni fondamentali per tracciare le strade politiche che ancora oggi, sul nostro territorio, stiamo percorrendo. “Un comunista a servizio della gente”, lo definì qualche anno fa il libro scritto da Valentina Filidei, che raccontava, già con questo titolo, la sua storia al compimento del novantesimo anno.
E proprio questa lotta per l’emancipazione degli ultimi, l’attenzione per le esigenze delle classi sociali più deboli, è stata di fatto il percorso di vita di Sartini. Conosciutissimo nella sua Pontedera, città che tanto amava e qui, a Montecastello, dove ha vissuto e che l’ha visto protagonista indiscusso della vita del borgo, con iniziative di carattere politico, aggregativo e sociale. Sempre in difesa dei diritti dei più deboli, dei lavoratori, delle tante persone che con lui si confrontavano ogni giorno, portando avanti gli ideali di giustizia che ogni giorno lo accompagnavano e che erano i passi percorsi assieme a tanta gente.
Un bagaglio di esperienze personali del quale Adriano non si faceva vanto, ma che rivendicava soprattutto, in un tempo di rischi e insidie nel mondo del lavoro, come grande insegnamento da trasmettere ai più giovani. Ecco, in tempi di precarietà diffusa, di mancanza di garanzie, di drammatici fatti di cronaca che oggi caratterizzano i nostri tempi, il messaggio che ci lascia Adriano è proprio quello di operare ogni giorno per l’uguaglianza sociale, per la dignità, per la giustizia e per la libertà.
Nel 1956 Sartini fu eletto consigliere comunale e rimase in Comune per tre legislature: nel 1956 con il sindaco Enzo Paroli che poi si dimise per candidarsi ad altri incarichi politici, nel 1960 con il sindaco Alberto Carpi che non terminò la legislatura e fu sostituito da Milvano Ribecai, nel 1964 con il sindaco Giacomo Maccheroni. L’impegno politico era cominciato da giovanissimo, l’iscrizione al partito comunista italiano avvenne quando aveva solo 17 anni. Potremmo ricordare tante cose di Sartini. A partire, da quando era ragazzo, la difesa dei mezzadri e dei contadini e poi l’impegno in fabbrica e le lotte sindacali.
Ma, come ben descrive in sintesi chi lo ha conosciuto bene, “Potremmo dire che è il suo marchio di fabbrica, una passione ed un entusiasmo per la cura della “Cosa Pubblica” che è un grande esempio per tutti, il suo lascito più grande. Un uomo integerrimo ma sempre pronto ad accogliere, analizzare ed anticipare il cambiamento sin dai suoi primi anni di impegno pubblico e politico. Lo ha sempre caratterizzato la sua visione aperta al mondo, la dialettica, il confronto e la capacità di sintesi nel nome di un bene più alto, che era l’interesse pubblico o della comunità montecastellese e pontederese”.