“La sua perdita rappresenta un momento di riflessione sull’importanza degli animali nella nostra vita e sul loro ruolo prezioso“, scrivono dall’Associazione Antropozoa Pet Therapy.
Un flusso ininterrotto di messaggi da tutta Italia sta arrivando per ricordare Muffin, il meticcio di barboncino che ha segnato la storia della pet therapy nel nostro Paese. Protagonista degli interventi assistiti con gli animali (IAA) nei reparti del Meyer di Firenze e al centro socioterapeutico Antropozoa nel Valdarno, Muffin era più di un semplice cane: con il suo carattere affettuoso e la sua innata capacità di connettersi con le persone, ha regalato conforto, sorrisi e benessere a bambini, famiglie e operatori sanitari.
“Con il suo contributo negli interventi assistiti con gli animali, ha portato conforto e sorrisi a tante persone, in particolare ai bambini in ospedale. La sua empatia e il suo carattere affabile hanno lasciato un segno profondo in chi lo ha incontrato”, si legge sulla pagina Facebook dell’Associazione Antropozoa Pet Therapy.
La sua presenza era particolarmente significativa nei contesti più difficili: nei corridoi dell’ospedale, accanto ai letti dei piccoli pazienti o durante le attività di gruppo, Muffin era sempre pronto a donare un momento di serenità. Muffin lascia un’eredità che non si dimenticherà: un esempio di come l’amore, la sensibilità e l’empatia possano fare la differenza, anche nei momenti più difficili.