Profondo cordoglio a Marina di Pisa per la scomparsa di Francesco Spanu.
E’ venuto a mancare all’età di 80 anni Francesco Spanu, marinese doc. Conosciuto da tutti con il soprannome di “Veleno”, si è spento all’ospedale Cisanello circondato dall’affetto della sua famiglia. Macchinista all’aeroporto civile di Pisa, esperto subacqueo specializzato in lavori ed interventi in mare, lascia i figli Chiara, Lorenzo e Gabriele (scomparso nelle acque di Boccadarno durante un’immersione). La triste notizia si è diffusa rapidamente sui social, dove ora dopo ora si moltiplicano i messaggi di cordoglio. Il funerale sarà celebrato domani giovedì 2 maggio alle 10, nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice.
Di seguito il commovente messaggio della figlia Chiara: “Quante litigate abbiamo fatto ultimamente perché facevi di testa tua, i tuoi malesseri, i tuoi acciacchi, la tua scarsa collaborazione… In un mese e mezzo ho finito tutte le forze per spronarti a reagire… Ma Babbante hai avuto la ragione su tutto. Quel tuo corpo ormai ridotto ad un lumicino si è spento sotto i nostri occhi increduli…. E in quella manciata di ore tutta la vita mi si è ripresentata davanti: Le favolose avventure in Sardegna con io e Gabriele vestiti coi completini bianchi e rossi su quei gommoni alla ricerca dei pesci più grossi, ricciole, aragoste e gorgonie portate alla luce del sole dalle profondità di quel mare che poi ti avrebbe tradito le immense litigate con mamma, e la paura che arrivassi a casa da lavoro arrabbiato, un lavoro che hai sempre fatto con passione e precisione sia all’aeroporto che nella tua officina. Quanti amici venivano a trovarti per ammirare i tuoi lavoretti e quante invenzioni di piccoli oggetti e fucili subacquei hai aggiustato e rimesso a nuovo… La tua casa, nonostante non fossi ospitale come mamma è sempre stata gremita di amici che passavano per una chiacchiera, un favore, un opinione sul mal funzionamento di qualche oggetto Sapevi aggiustare di tutto, nella tua officina restano rinchiusi dei tesori, tutto messo in ordine per taglia, perfino una scatolina con gli stracci… Di te ci mancheranno soprattutto i racconti sulle tue avventure subacquee, talmente ricche di particolari che era come essere con te, i tuoi compagni di avventure, quelli che hai salvato e ti hanno salvato… Non basta un libro per raccontarti, eri tirchio geniale e donnaiolo, prolisso e fantasioso, sapevi rendere terribili e paurosi i racconti dei film che già di per sé lo erano: Alien, La cosa… Quanta paura che ci facevi… Quante corse giù per le scale ci hai fatto fare urlando l”a mamma la mamma” riferendoti alla mamma di Alien! Caro babbo nel tuo pessimismo sei sempre stato forte, sei un sopravvissuto alla tragica morte di un figlio a cui avevi insegnato meticolosamente tutto, eppure come una pugnalata al cuore di chi il mare lo ama e lo rispetta, quel figlio Gabriele è morto nelle acque da te conosciute come le tue tasche. Non sono mai stata la tua figlia preferita, ma so che di me ammiravi la tenacia, la mia capacità di aggiustare le cose, e il mio lavoro. Ho sperato fino all’ultimo istante in un miracolo, ma da infermiera sapevo che non ce l’avresti fatta. Ti siamo stati vicini tutti io, Lorenzo, Stefanella, la tua compagna della seconda vita, Stefano mio marito, che ti ha curato insieme a tutti i dottori del CNR. Sapevi farti voler bene a modo tuo da tutti, dai compagni di gioventù ai compagni di stanza dei reparti di ospedale.. Marina di Pisa ti ricorderà per sempre, noi ti ricorderemo per sempre. Non ero pronta, non sono pronta dirti addio, eppure in certi momenti arrivavo ad odiarti, ma adesso lasci solo un enorme vuoto, mi sento portare via tutta la mia vita passata, è finita un’epoca, e anche se sono mamma di tre figli, mi mancherà per sempre l’essere figlia, figlia di due persone geniali e opposte che si erano incontrate su una piattaforma! Ciao Babbante ciao“. Redazione