“In questi tre anni l’Emporio ha continuato a supportare le famiglie in difficoltà creando un sistema integrato tra amministrazione e volontariato, un sistema che funziona e che dà risposte ancora oggi a centinaia di famiglie”.
Tre anni di vita proprio oggi per l’Emporio Civico del Comune di Pontedera, che aprì i battenti il 18 aprile 2020 in piena emergenza pandemica per fronteggiare i bisogni alimentari della popolazione e che ha dato vita ad un sistema di distribuzione di cibo che non esisteva sul territorio.
La prima gestione è stata affidata alla cooperativa Arnera che ha portato avanti anche una attività di ascolto e analisi dei bisogni degli utenti al suo interno, in stretto raccordo con i servizi sociali comunali. Poi è stata la Rete Alimentiamo, formata dalle molte associazioni che da sempre si occupano di distribuzione alimentare, a gestire l’Emporio con un nuovo gruppo di volontari, attraverso una convenzione firmata con l’Amministrazione Comunale alla fine del 2021.
Un sito importante per il territorio, tanto che nel resoconto 2022 dei servizi sociali si contano 190 nuclei familiari (per un totale di 594 persone) beneficiari dell’Emporio Civico, con oltre 29mila euro di buoni erogati in un anno. “L’esempio dell’Emporio dimostra come abbiamo saputo cogliere un’opportunità da un periodo di emergenza estrema in cui tutto sembrava immobile e nessuno riusciva ad immaginare cosa sarebbe successo“, spiega l’assessora alle politiche sociali del Comune di Pontedera Carla Cocilova.
“In quel momento il bisogno era estremo, ma in questi tre anni l’Emporio ha continuato a supportare le famiglie in difficoltà creando un sistema integrato tra amministrazione e volontariato, un sistema che funziona e che dà risposte ancora oggi a centinaia di famiglie. Un ringraziamento particolare va quindi ai volontari e alle volontarie che ne garantiscono l’apertura e alla cooperativa Arnera, che in quel momento di difficoltà di tre anni fa non si tirò indietro nella creazione di un servizio che, oltre a rispondere ai bisogni primari, è stato anche uno spazio di ascolto fondamentale in un periodo di isolamento“.
Fonte: Comune di Pontedera