PISA. Accusato di furti di scooter, di bici e di sfondamenti di vetrine, ora è in carcere al “Don Bosco”.
All’alba di questa mattina, a seguito di approfondite indagini, la Polizia di Stato di Pisa ha tratto in arresto un ventenne di origine macedone per i reati di ricettazione, furto aggravato e continuato di scooter e furti presso esercizi commerciali in arco orario notturno, condotto in concorso con altro soggetto di minore età.
Gli uomini della Squadra Mobile, diretti dal Vice Questore Aggiunto Fabrizio Valerio Nocita, hanno dato avvio alle indagini a seguito di una serie di furti, tutti perpetrati con identico modus operandi, presso diversi negozi, in arco notturno, durante il periodo natalizio. In quel periodo infatti, due soggetti, spesso a bordo di scooter ma anche di biciclette rubate, si erano resi responsabili di numerose spaccate all’interno dei negozi, ubicati nelle varie zone del centro cittadine e anche dell’Hinterland pisano, fatti avvenuti di notte durante l’orario di chiusura, utilizzando talvolta dei tombini, oppure gli scooter stessi per infrangere le vetrine ed introdursi all’interno degli esercizi commerciali allo scopo di depredarne il fondo cassa o vari articoli in vendita. I danni stimati dai commercianti e dai privati vittime dei reati predatori si aggirano intorno a diverse decine di migliaia di euro.
Durante il periodo di maggior veemenza del fenomeno, allo scopo di contrastarlo, la Polizia di Stato di Pisa, in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, aveva avviato diversi servizi di appostamento notturni tesi a cogliere nella flagranza del fatto i due autori. In una circostanza, dopo l’ennesimo furto nella zona del quartiere Santa Maria, i due erano quasi finiti in manette, ma per qualche frazione di secondo, erano riusciti a dileguarsi, lasciando dietro di sé però una serie di indizi, tra cui alcuni oggetti rubati, che si sarebbero poi rivelati determinanti per le indagini.
Infatti per alcuni di questi fatti, (unidici complessivamente quelli al momento accertati), la sezione reati contro il patrimonio della Squadra Mobile pisana, avviate le indagini, si è subito messa sulle tracce degli autori, partendo oltre che dalla capillare conoscenza del territorio e del tessuto criminale che lo avvolge, anche dalle caratteristiche ricorrenti nella commissione delle condotte delittuose che erano state commesse: dunque dall’utilizzo ricorrente di un tipo particolare di scooter, rigorosamente rubato, per spostarsi e commettere i reati.
Verificando tra i soggetti più abili nel commettere furti di questa tipologia, l’attenzione degli investigatori si era soffermata su una ristretta cerchia di pregiudicati, già noti alle Forze dell’Ordine poiché denunciati per la commissione di questi reati. La successiva analisi delle telecamere, acquisite dagli investigatori dopo i colpi, che avevano immortalato i soggetti coinvolti in azione, in alcune circostanze anche col volto scoperto, hanno offerto importanti conferme circa la pista intrapresa dagli investigatori. Le immagini estrapolate ed analizzate dalla Squadra Mobile, messe a confronto attraverso una comparazione fisiognomica con le foto segnaletiche degli indagati, supportata anche dalla conoscenza degli stessi, poiché pregiudicati, da parte degli investigatori, ha fornito gravi elementi indiziari alla Procura della Repubblica di Pisa che, valutati gli stessi, attesa l’esistenza del pericolo di reiterazione del reato della stella indole, ha richiesto e ottenuto per nove episodi al Gip di Pisa l’emissione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del maggiorenne.
All’alba di questa mattina (24 marzo), la Squadra Mobile di Pisa ha dato esecuzione alla misura, raggiungendo il giovane autore presso la sua abitazione a Pisa. Dopo gli adempimenti di rito, è stato associato presso la Casa Circondariale “Don Bosco”. Il procedimento penale è attualmente in corso e, per il principio di presunzione di innocenza, la responsabilità delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna. Fonte: Questura di Pisa