Un anno fa l’avvio del progetto. All’Aou pisana in questo modo hanno garantito, solo conteggiando i pazienti oncologici, la Tac per 90 persone ogni fine settimana.
“Ben fatto” plaude il presidente della Toscana Eugenio Giani. “Offrire – spiega – prestazioni di diagnostica anche il sabato e la domenica, oltre ad investire in nuove apparecchiature come stiamo già facendo, è una delle strade possibili per abbattere le liste di attesa aggravate dai mesi di pandemia. Un ringraziamento dunque al lavoro svolto nell’azienda ospedaliero-universitaria pisana e al personale che ha dato la propria disponibilità“.
Il progetto è partito un anno fa e grazie alle Tac anche di sabato pomeriggio e di domenica, che nell’azienda pisana si fanno per l’appunto da marzo (circa novanta ogni fine settimana: cranio, addome e torace), sono state garantite prestazioni, solo per limitarsi agli oncologici, a quattromila pazienti l’anno in più. Un modo per contenere, se non azzerare del tutto, le liste di attesa.
La Regione aveva dato disposizioni per abbattere l’arretrato con fondi messi a disposizione e dedicati specificatamente ad una presa in carico rapida dei pazienti in attesa. Il Dipartimento di radiologia diagnostica, interventistica e medicina nucleare dell’Aoup, diretto dal dottor Roberto Cioni, ha organizzato turni anche il sabato pomeriggio e la domenica mattina, erogando esami nel fine settimana che si sono sommati alle attività consuete in urgenza e reperibilità notturna e a tutta la mole di esami radiologici strumentali e procedure interventistiche programmate che si effettuano quotidianamente dal lunedì al sabato mattina compreso: complessivamente circa 130 mila accessi l’anno per 200mila esami radiologici, di cui 66mila solo Tac.
Senza lavorare anche il sabato pomeriggio e la domenica, recuperare l’arretrato accumulato nei mesi di pandemia – che hanno costretto a rimodulare numerose attività rallentando gli esami programmati – non sarebbe stato possibile. Basti infatti pensare che solo le strutture di oncologia dell’Aoup visitano circa diecimila pazienti l’anno, da cui scaturiscono richieste per una cinquantina di Tac al giorno. Il progetto di recupero messo in campo ha dato ottimi risultati.
I medici radiologi, i tecnici di radiologia, gli infermieri e il personale amministrativo hanno ampiamente risposto alle richieste dell’amministrazione, aprendo ogni fine settimana ben dodici turni Tac ed attivando in contemporanea quattro delle macchine in dotazione, di ultima generazione, su due presidi ospedalieri (Cisanello e Santa Chiara). In questo modo, solo per pazienti oncologici, sono state evase circa 360 Tac in più al mese.
Ma il programma di abbattimento delle liste ha coinvolto anche la risonanza magnetica RM body, la RM neuro, l’ecografia, la Pet-Tc in medicina nucleare. Il personale amministrativo è stato impegnato nel chiamare tutti i pazienti per confermare gli appuntamenti e dare indicazione sulle modalità di accesso all’ospedale nei giorni festivi. Un indubbio sacrificio per chi sostiene già i carichi di lavoro in orario normale (attività programmata), le guardie (non solo in Aoup ma anche a Piombino e Portoferraio) e le reperibilità, ma al tempo stesso anche un progetto ambizioso, un aiuto reale a chi soffre, una risposta responsabile alle necessità del sistema sanitario toscano.