L’USB Piaggio si esprime in merito alla procedura di mobilità nello stabilimento Piaggio di Pontedera, che vedrà 65 lavoratori (10 impiegati e 55 operai) lasciare l’azienda.
PONTEDERA. Secondo l’USB Piaggio, c’è una preoccupante tendenza alla perdita costante di posti di lavoro nello stabilimento di Pontedera e in tutta la Valdera, con un numero limitato di nuove assunzioni rispetto ai dipendenti in pensione.
Di seguito il comunicato stampa integrale dell’USB Piaggio: “Il 2023 si apre con l’ennesima procedura di mobilità, 65 lavoratori (10 impiegati e 55 operai) usciranno dallo stabilimento di Pontedera, accordo firmato dalla triade che produrrà come al solito la perdita di posti di lavoro.
Siamo sicuramente contenti per questi lavoratori e lavoratrici che dopo più di 40 anni di lavoro in catena di montaggio finalmente andranno in pensione.
E’ doveroso guardare il quadro generale: come USB crediamo infatti che ci sarebbe da fare una riflessione per la continua e costante perdita di posti di lavoro che da diversi anni c’è dentro lo stabilimento di Pontedera e in tutto il territorio della Valdera dove l’indotto Piaggio è ormai ridotto a piccoli numeri, a fronte di un irrisorio numero di assunzioni fatte lo scorso anno e programmate anche per il 2023.
Leggendo i giornali qualche mese fa abbiamo visto che i sindacati confederali esultavano per l’assunzione di 55 tra lavoratori e lavoratrici che dal 2019 fanno la stagione in Piaggio, assunzioni fatte derogando il decreto dignità.
Una deroga molto pesante dal punto di vista sindacale.
Forse sarebbe opportuno chiarire che questa non è una vittoria sindacale, come al solito, la triade si prostra al volere aziendale accettando la proposta della dirigenza la cui necessità è svecchiare la platea dei dipendenti.
Siamo contenti per i lavoratori che finalmente avranno un contratto a tempo indeterminato ma non lo siamo per la situazione generale che vedrà come ogni anno l’uso smodato di contratti a termine ricattabili e per questo soggiogati alla logica del ‘più sei disponibile e flessibile prima avrai il posto fisso’.
Portare avanti questo tipo di trattative, che vedono solo la completa subalternità al volere della dirigenza, non è il compito di un sindacato che dovrebbe difendere i lavoratori ma un attacco ai diritti fondamentali.
Noi rivendichiamo i bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici, parliamo di aumenti salariali reali, a maggior ragione nella situazione che il nostro paese sta vivendo, con i salari bloccati da trent’anni e il fallimento della contrattazione nazionale, accontentarsi di welfare aziendale è una scelta che porta a una sempre maggiore riduzione in miseria di chi lavora.
Noi parliamo di riduzione di orario a parità di salario e non di flessibilità, negli ultimi anni la piaggio ha lavorato, ha fatturato, ha fatto utili ma non c’è stato nessun beneficio per i lavoratori e le lavoratrici che vedono il proprio salario mangiato da inflazione e carovita.
Dobbiamo pretendere di parlare di sicurezza, di tempi di lavoro e di saturazione degli stazionamenti, non possiamo accettare la svendita dei nostri diritti e trattative che portano un netto peggioramento delle condizioni di lavoro.
Bisogna capire che la triade è parte integrante dell’impresa, ha lo stesso linguaggio dei padroni, è con i padroni e Confindustria, il nemico della classe operaia.
Per migliorare la nostra condizione dobbiamo estirpare il cancro che ormai si è creato in Piaggio e lottare per avere miglioramenti reali, non fare altri passi indietro ma riprenderci tutto ciò che ci è stato tolto, praticando conflitto, iniziando dalle assemblee per costruire piattaforme concrete che partano dal basso.”
Fonte: RSU USB Piaggio – Coordinamento USB Piaggio – USB Lavoro Privato – Settore Industria – Metalmeccanici