Barbara Capovani: “Il rapporto con gli animali, in particolare con i cani, accresce la disponibilità relazionale e comunicativa, stimola la partecipazione, riduce la componente ansiosa durante il ricovero, migliora lo stato emotivo non solo tra i pazienti ma anche tra gli operatori sanitari”.
Magda e Andy sono una labrador e un golden retriver che insieme ai loro amici Achille, Evita, Caos, Orsa, Mariolino, Olga, accompagnati dagli umani Antonella, Elena, Alessandro e Ilaria, giocano e si fanno coccolare dai pazienti ricoverati nel reparto di psichiatria (SPDC) della ASL Toscana nord ovest.
Il progetto di pet therapy nasce dall’idea della responsabile della psichiatria della ASL, Barbara Capovani e dalla disponibilità della Scuola Nazionale Cani Guida per ciechi della Regione Toscana che annovera fra i suoi allievi anche cani addestrati a portare sollievo nei diversi reparti e centri diurni,  a chi è stato meno fortunato o a chi, ormai anziano, vive in una RSA.
“Il rapporto con gli animali, in particolare con i cani – sottolinea Barbara Capovani – accresce la disponibilità relazionale e comunicativa, stimola la partecipazione, riduce la componente ansiosa durante il ricovero, migliora lo stato emotivo non solo tra i pazienti ma anche tra gli operatori sanitari.
Il contatto con i cani attiva le aree cerebrali, filogeneticamente più antiche e le zone limbiche scavalcando la corteccia cerebrale, in questo modo i pazienti possono riabilitare quelle aree, incrementando un’emotività positiva”.
I pazienti coinvolti nella pet therapy sono poi monitorati nelle ore e nei giorni successivi attraverso alcuni semplici indicatori come il bisogno di fumare e di terapie aggiuntive, la qualità e quantità del sonno e attraverso la compilazione di brevi questionari per la rilevazione di sintomi appartenenti soprattutto alla dimensione dell’ansia.
Fonte: Usl Toscana nord ovest