Prosegue il lavoro per allestire l’esposizione internazionale negli Usa: gli sguardi dei pecciolesi “guarderanno” Park Avenue, le immagini dell’impianto di Legoli saranno lavorate dal New York Tech. A giorni via al bando per facilitare i viaggi dei cittadini nella Grande Mela.
PECCIOLI. È il 1885 e a Peccioli vede la luce il progetto, presentato dall’architetto Luigi Bellincioni, della torre campanaria. Lo stesso anno l’ultimo pezzo della Statua della Libertà arriva, via nave, dalla Francia a New York. Due comunità, quella pecciolese e quella newyorchese, stanno per vedere realizzati i loro simboli. L’ultimo sforzo, però, arriva direttamente dai cittadini. I pecciolesi decidono di finanziare quel campanile con un debito da saldare nei successivi 50 anni. È il New York Times, invece, a lanciare una sottoscrizione pubblica che ha un successo clamoroso e permette di raccogliere la cifra per completare l’enorme basamento della Statua della Libertà.
Un doppio parallelismo sulla rotta Peccioli – New York che fa da comune denominatore al progetto al quale il Sistema Peccioli sta lavorando per un’esposizione internazionale del borgo nella Grande Mela. La prima notizia è che nel 2023 gli sguardi dei pecciolesi saranno a New York. E non soltanto perché in un bando di prossima pubblicazione ci saranno misure per facilitare, da parte del Sistema Peccioli, la partecipazione dei cittadini agli eventi programmati negli Stati Uniti. Ma anche perché l’opera di arte contemporanea di Vittorio Corsini che dal 2017 domina via Borgherucci, gli occhi degli abitanti di Peccioli che fissano l’orizzonte aperto che li fronteggia e sembrano rivolgersi al futuro consapevoli di far parte di una comunità, preso potrebbe essere replicata (e rinnovata) oltreoceano.
Quella di Peccioli è una comunità che, tra il 2023 e il 2024, con orgoglio si mostrerà a New York. E tra i progetti che stanno prendendo corpo, nella proficua collaborazione con la New York Institute of Technology e l’Istituto Italiano di Cultura di New York, ci sarà una vera e propria campagna di comunicazione e promozione intitolata “Gli sguardi dei peciolesi su New York”. Proprio nella facciata dell’istituto, che occupa una prestigiosa palazzina in stile neo-Georgiano/neo-federale costruita nel 1919 dagli architetti Delano & Aldrich, lo sguardo dei pecciolesi guarderà la famosa Park Avenue. Con un set che presto vedrà gli occhi dei cittadini di Peccioli sotto l’obiettivo fotografico che Vittorio Corsini renderà una nuova e originale opera d’arte contemporanea.
Non solo, l’intelligenza artificiale e la tecnologia verranno utilizzate dal New York Tech per rielaborare le immagini che, in diretta, arriveranno dall’impianto di smaltimento rifiuti di Legoli. Una rielaborazione in grado di produrre immagini originali e che, proprio all’interno dell’università newyorchese, avranno ampia visibilità.