Tessuti nati da funghi parassiti, outfit che raccontano la rinascita dopo traumi o violenze e riutilizzo di materiali di scarto: Istituto Modartech laurea i nuovi designer.
Sono 28 le tesi della sessione di gennaio 2023, ognuna delle quali esalta il ritorno alle origini e la riscoperta delle radici, valorizzando l’incontro tra creatività, territorio, antichi saperi artigiani e sostenibilità.
Dal tessuto vegetale, simile alla pelle, ricavato da un fungo parassita che cresce sul tronco degli alberi, alle sperimentazioni nel campo green con lavorazioni manuali e trattamenti artigianali, fino all’utilizzo di pellami di scarto e difettati per lanciare messaggi di inclusività e accettazione. Così come ogni stilista non pone limiti alla sua creatività, anche gli studenti del corso di laurea in Fashion Design di Istituto Modartech non hanno rinunciato a seguire le loro intuizioni durante l’intero anno accademico e adesso presentano i risultati del loro lavoro al “Graduation Day”, tradizionale appuntamento dedicato alla consegna dei diplomi di laurea dell’Istituto. Quest’anno la scuola di alta formazione di Pontedera assegnerà 28 diplomi ad altrettanti studenti provenienti da tutta Italia, che già prima di indossare la corona d’alloro hanno intrapreso collaborazioni con importanti realtà del Made in Italy: Armani, Valentino, Max Mara, Yves Saint Laurent, Scervino per citare solo alcuni dei brand attualmente coinvolti.
“Anche quest’anno portiamo progetti di laurea di altissimo livello, dedicati in gran parte alla sostenibilità ambientale, una tematica che si sposa perfettamente con i valori portati avanti dall’Istituto – spiega Alessandro Bertini, Direttore di Istituto Modartech. – Da almeno dieci anni, infatti, crediamo che la tutela dell’ambiente, insieme ad altri importanti aspetti sociali come l’inclusività e la tutela del Made in Italy, siano ambiti con i quali la moda deve confrontarsi. Crediamo che questa sia la strada giusta per il futuro e a confermarcelo sono i numeri: quest’anno la rete di partner tecnici sale a quota 200 ed il network di aziende coinvolte supera le 800 realtà. Infine, la percentuale di studenti che una volta terminati gli studi trova lavoro a pochi mesi dalla laurea, si conferma dell’87%”.
Elementi, questi, che fanno di Istituto Modartech una porta di eccellenza sul mercato del lavoro per gli studenti, che durante il percorso di studi hanno avuto anche l’opportunità di farsi conoscere da head hunter e talent scout sulle passerelle di manifestazioni di settore come Alta Roma, Milano Fashion Week, Micam, Fashion Graduate e molte altre. Diversi anche i riconoscimenti ottenuti, come il 32° Concorso nazionale professione moda giovani di CNA Federmoda ad Altaroma, il Mittelmoda – The Fashion Award, evento che ha aperto la Milano Fashion Week 2022, oppure il concorso di DHL in collaborazione con Camera Nazionale della Moda Italiana per reinterpretare le divise dei corrieri.
Ma venendo alle proposte più originali, presentate al Graduation Day di quest’anno, troviamo gli accessori in MuSkin, un tessuto dalla consistenza simile alla pelle, ma che in realtà è 100% vegetale, in quanto deriva da un particolare fungo parassita che cresce sul tronco degli alberi di cui si nutre. Al tatto è facile confonderlo con la pelle animale, in quanto il colore e la consistenza ricordano quella del camoscio.
Per questo è stato utilizzato per realizzare borse e portafogli di grande fascino. Ci sono poi outfit inclusivi, abiti che richiamano alle malattie della pelle e per questo utilizzano pellami di scarto, bollati come difettati e fallati, ma che in realtà nascondono caratteristiche uniche e particolari, oppure collezioni che partono da un racconto crudo, di violenze, soprusi e femminicidi, ma che attraverso l’utilizzo di abiti dai colori vivaci vogliono rappresentare un simbolo di rinascita e metamorfosi. Infine, trovano spazio collezioni ispirate a celebri affreschi, come “La Volta Celeste” di Palazzo Farnese a Caprarola, trionfo di colori e vivacità, oppure gli outfit che raccontano come la natura riesca sempre ad imporsi, anche laddove non pare esserci spazio per il suo sviluppo. Progetti originali, portatori di messaggi unici e distintivi, che si esprimono attraverso l’utilizzo di materiali riciclati di rimanenze di magazzino, con attenzione a tutta la filiera e all’impiego di materie prime naturali non trattate. Una sperimentazione artistica che esalta il legame tra l’uomo e l’ambiente, dando nuova vita a filati, tessuti e pelli, dove la creatività diventa protagonista nelle lavorazioni fatte a mano, nelle tinture vegetali e nei trattamenti artigianali. Molti dei lavori degli studenti sono caratterizzati anche dalla collaborazione con partner tecnici, condividendo intenti, scelte, usi e consumi in una stretta sinergia tra formazione e mondo aziendale. Ogni percorso raccontato alle tesi di laurea di quest’anno esalta il ritorno alle origini e la riscoperta delle radici, valorizzando l’incontro tra creatività, territorio, antichi saperi artigiani e sostenibilità.
MODARTECH GRADUATE 2022
SCRUBS: THE CULTURE OF TATTOO AND STREET ART | Martina Alfonso
La fusione tra l’arte antica del tatuaggio e la Street Art prende vita in capi dallo stile
genderless. Arte in movimento e infrastrutture urbane vengono riprese concettualmente da outfit di popeline, tulle e fresco di lana decorate da stampe e ricami dalle linee androgine che disgregano ogni vincolo di genere e aboliscono la classica staticità. La macchia simbolo della collezione e libera espressione dell’individuo, viene esaltata in stampe, decorazioni, patch e forme androgine.
LOST CONNECTIONS | Letizia Alosa
Ristabilire i legami profondi tra gli esseri umani. Il concetto di riconnessione ispira la collezione e si traduce nell’accostamento di materiali e tessuti già esistenti. I capi e gli accessori in fresco di lana e cotone parlano di riciclo e sostenibilità grazie a patchwork di tessuti zerowaste e scarti di magazzino. Il risultato è una collezione che rievoca il legame profondo tra uomo e natura con dettagli distintivi tra colori delicati, ricami a filo e tessuti grezzi.
REVIVIAL | Alicia Consuelo Burattini
Una collezione che parte da un racconto crudo, di violenze e soprusi, femminicidio e di-scriminazioni nei confronti delle donne.
I capi scuri, neri, sono i messaggeri cromatici della paura che però non è destinata ad es-sere protagonista della sfilata: si trasformeranno in abiti dai colori vivaci, dai temi floreali, sfrontati, voluminosi, trionfi di tulle, chiffon, seta e organza.
Sono simbolo di rinascita e metamorfosi, da qui il nome della collezione “Revival”.
Le tinture sfumate con l’aerografo e i ricami realizzati a mano vanno ad impreziosire una collezione dall’immagine forte e con un messaggio importante.
RED THIN DESTINY | Giulia Busato
La collezione prende vita dalla leggenda del Musubi che narra di un filo rosso invisibile che lega indissolubilmente due anime; il filo è indistruttibile e, per quanto possa essere lungo e aggrovigliato, farà sempre in modo che le persone ai due estremi si possano incontrare e innamorare. Questo legame indistruttibile, vissuto in prima persona dalla Designer durante un periodo difficile della sua vita, vive nelle frange e nei ricami interamente fatti a mano e nelle trame dei tessuti di cotone, seta e broccato della collezione.
MIC DROP | Veronica Calarco
Un omaggio alla Corea del Sud che esplode in una crasi tra l’abito tradizionale coreano e quello sartoriale italiano maschile, l’Hanbok. Le forme e i tessuti sono ispirati agli Idol coreani, artisti che comunicano la perfezione della loro performance lasciando cadere il microfono a terra, da qui il nome Mic Drop. I ricami, gli intagli e le plissettature sono completamente fatti a mano e richiamano altri simboli della Corea del Sud.
TECHNO LOGIC | Donatella Cannone
Collezione portatrice della filosofia della musica tecno che racconta di libertà di espressione e quindi prevede tessuti comodi e resistenti che contemplano anche le situazioni più estreme. Il colore nero è protagonista e viene accostato a tessuti iridescenti e cangianti che ricordano i giochi di luce.
SHAMELESS SKIN | Alessandra Caroti
I nostri difetti e le nostre imperfezioni ci rendono sempre unici e diversi dagli altri. Con “shameless skin” racconto la mia storia di ragazza con problemi di pelle, battaglia difficile da combattere giorno dopo giorno. Le malattie della pelle fanno ammalare non solo l’epidermide ma anche il cuore. In questa collezione ho voluto utilizzare pellami di scarto, bollati come difettati e fallati, che in realtà nascondono caratteristiche uniche e particolari. La collezione vuole essere un messaggio di speranza, di inclusività e di accettazione.
CANCEL CULTURE | Carlotta Citi
Schierarsi contro, opporsi, discordare: una ricerca stilistica innovativa sotto il segno della “cancellazione”. Una collezione esteticamente forte e impattante, manipolazioni basate su contrasti materici, di volumi e shapes che conferiscono al progetto uno stile seasonless e genderless. Sperimentazioni con stampe, forme modellistiche, interventi artigianali, accessori personalizzati e ricercati abbinamenti cromatici, adottando pelle di capra e lavorazioni di maglieria.
DO IT BADLEY | Elena Corucci
C’è un tempo in cui sentirsi diversi può spaventare ma dobbiamo superare la paura per scoprire che sono le differenze a renderci unici. Il pensiero della Designer prende forma in questa collezione con l’utilizzo di abiti usati, classici, riadattati ad uno stile particolare, non comune. La collezione parla di sbagli con il candeggio a mano dei jeans e l’espressione della fierezza della diversità con le scarpe modificate, adattate e dipinte artigianalmente.
PERSONA | Enrico De Marchi
Un tributo all’epoca vittoriana tra spiritualità e lutto.
Una collezione menswear total black dall’anima sartoriale che richiama vesti e accessori indossati dagli uomini durante il funerale in epoca vittoriana.
I materiali scelti sono di grande qualità: si passa dal crepe al raso fino al georgette e il mousseline. Un’eleganza contemporanea che aspira alla rinascita e non passa mai di moda.
ECHEC ET MAT | Alessia Fontana
La collezione “Échec et mat” si ispira all’Olanda del 1600 e al suo cosiddetto periodo ba-rocco detto anche periodo dell’oro olandese.
L’uncinetto, il broccato e il velluto erano i tessuti di tendenza dell’epoca e riprendono vita nella collezione di Alessia Fontana che ha voluto rendere omaggio all’Arte che é vita, e alla vita che é Arte. L’amabilità dei capi è nei dettagli preziosi: stoffe tinte con il tè e il ricamo di perline alternato allo sbocciare dei fiori dall’uncinetto.
DUMANA | Ana Garbuz
Una terra d’origine, la Moldavia, e le sue profonde tradizioni.
Una collezione che racconta un popolo e i suoi usi e costumi attraverso la scelta di accessori, ricami e lavorazioni artigianali tramandate di generazione in generazione. I volti della cultura moldava pervadono tutti gli outfit in cui tessuti, colorazioni e materiali diversi come la lana di agnello, il popeline, il denim e la pelle si alternano, si uniscono e si esaltano a vicenda, tra artigianalità e folklore..
L’ARTE DI ESSER PAZZI | Silvia Lari
L’arte come forma terapeutica per i tumulti dell’animo umano e medicamento per la mente. Le creazioni di una mente afflitta da disturbi psicologici trovano casa nella capsule collection della Designer sua nipote ed esplodono in un tributo 100% artigianale arricchito dalle iconiche maschere di cartapesta del carnevale viareggino.
MASCULOTTA | Alessia Leone
Mascolinità ed emancipazione femminile ispirano la capsule collection dall’anima
upcycling e inclusiva. Le classiche divise da lavoro maschili, usate nelle autofficine ma sopratutto quelle utilizzate in fabbrica, partendo da quelle tipiche degli anni ‘60 (che vediamo durante la rivoluzione industriale) sono rilette nei volumi e nelle lavorazioni
per dire addio alle restrizioni e celebrare la parità di genere. Lavorazioni artigianali
come l’intreccio, l’uncinetto e il patchwork si uniscono alla tecniche moderne
di rusting dando vita a capi second hand sostenibili dall’appeal irresistibile.
OFF | Nicole Lepori
La contrapposizione tra i doni della campagna, ben visibili nell’alternarsi delle stagioni, e i ritmi della città industriale ispira i codici estetici della collezione dal carattere upcycling. Le lavorazioni a maglia e ai ferri con fettucce e filati in cotone richiamano il rituale lento e spensierato dei parenti in campagna mentre i tessuti in gabardina mixati a canovacci e tovaglie simboleggiano la tavola in cui si riunisce la famiglia a fine giornata. Ricordi di leggerezza e libertà bucolica rimangono impressi nella memoria e li ritroviamo nelle fantasie a quadri e nei colori sgargianti dei tessuti.
SOTTO LO STESSO CIELO | Camilla Mannini
L’amore per l’arte, con l’affresco “La Volta Celeste” di Caprarola situato a Palazzo Farnese, e la voglia di rinascere e tornare a sognare, ispirano la collezione e ci guidano verso un desiderio di leggerezza. L’eleganza e l’attenzione a materiali e lavorazioni danno risalto ai capi, stampe digitali, all over e plissettature richiamano le costellazioni e le stelle, simboli onirici per eccellenza. Accessori upcycling, lavorazioni a maglia realizzate a mano, disegni rivisitati sotto forma di tatuaggi artistici impreziosiscono le proposte 100% made in Italy
TOO CONFORTABLE | Giulia Marino
Uscire dalla propria confort zone non è facile. Il luogo sicuro che ci culla e ci protegge è l’ispirazione di una collezione che cerca di sperimentare nuove modalità di evasione ed esplora abbinamenti inediti: coperte e trapunte realizzate con la tecnica artigianale de “Quilting” esplorano il concetto di comodità in contrapposizione con accessori da viaggio simbolo di crescita e ripartenza. L’estro creativo si concentra su filati e lavorazioni che ri-specchiano i concetti di sostenibilità, craftsmanship e Made in Italy tra morbidi tessuti in 100% cotone, denim tinto a mano, nylon riciclato, ricami, patchwork e intrecci imbottiti. Un racconto di stile fatto di naturalezza e artigianalità.
STAY HUNGRY OF TRUE LIFE | Martina Masini
Disturbi alimentari e moda. Un racconto complesso che ribalta i canoni estetici
tradizionali ed esalta le imperfezioni. Bodypositive e inclusione sono le colonne portanti della collezione genderless e seasonless, 100% Made in Tuscany. La pelle è la protagonista: un sapiente uso di lavorazioni e applicazioni portano alla luce difetti e segni che rendono unico il materiale. Borse e calzature dallo spirito upcycling ed handmade danno carattere alle proposte.
DOGMA 95 | Luca Nacci
Dogma 95 è un Fashion Manifesto: l’ispirazione cardine da cui prendono vita i capi è il movimento cinematografico Dogma 95. Una linea sempre più lontana dalla stagionalità che detta nuove regole per una moda più responsabile in cui gli abiti devono essere in-dossabili e durare nel tempo. Una rivisitazione di abiti vintage sartoriali in chiave contem-poranea tra upcycling e artigianalità. I tessuti tecnici si mixano a dettagli e lavorazioni arti-gianali come l’agugliatura a macchia manuale e pied de poule. Grande attenzione è data alla modellistica e allo studio di forme e volumi. Per la Generazione Z è il momento di farsi sentire.
DAECHWITA | Lei Ann Orsi
Ispirata al legame tra Filippine e Corea del Sud, la collezione dalle silhouette moderne punta i riflettori sulle nuove generazioni pronte a combattere per superare gli stereotipi culturali. Beauty standards, gender war, patriarcato e femminismo raccontati attraverso simbolismi, tipici indumenti asiatici, maglie metalliche ispirate all’abbigliamento samurai, texture contrastanti e materiali a composizione naturale. Cotone riciclato, denim grezzo e non trattato, applicazioni manuali in ecopelle, ricami, tinte e lavorazioni handmade per valorizzare ed innovare capi dai tratti tradizionali.
CUORE DI PIETRA | Marina Paci
La collezione è un tributo alla bellezza italiana e al Rinascimento.
Ispirandosi all’arte del Mosaico Fiorentino, tramandata da generazioni nella famiglia della Designer, propone una linea artigianale dalle silhouette antiche e ricca di tessuti ricamati e laserati. Gli accessori, interamente handmade, sono stati realizzati e personalizzati con la tecnica del patchwork. Le lavorazioni sui capi, eseguite direttamente dalla designer, im-preziosiscono i capi rendendoli unici.
SCRIBBLE YOUR ANXIETY | Sara Pasqualetti
Fare pace con i propri demoni, accettarli e accettarsi è la strada per scrollarsi di dosso ansia e senso di inadeguatezza instillati nelle vite di molti, di troppi, veleno della società attuale. Da questo presupposto e desiderio nasce la collezione della designer che artigianalmente e in prima persona tinge i capi i modo naturale e li impreziosisce con la tecnica del punto indietro, punto francese e nodi francesi.
ESCI DALLA CONFORT ZONE | Giuditta Rossi
Salvaguardare l’ambiente in cui viviamo è sempre più importante. Da qui nasce un rac-conto che vede sostenibilità e artigianalità protagoniste. La collezione pone in primo piano la volontà di cambiamento dell’uomo oltre i limiti imposti dalla società, una contrapposizione tra libertà e costrizione espressa attraverso l’alternanza di capi dai volumi morbidi e stretti corpini e imbracature. Al centro i materiali lavorati artigianalmente e dall’anima sostenibile: la pelle viene conciata al vegetale e gli accessori sono realizzati con pelle derivante da un fungo; il bull denim e il cotone sono tinti al naturale manualmente. L’immaginazione prende piede verso un universo possibile.
LASTERA | Angelica Sarti
La collezione analizza il periodo storico che stiamo vivendo, ovvero il periodo dell’Antropocene. Un’era caratterizzata dalla globalizzazione totale del pianeta, da parte dell’essere umano. LastEra prende ispirazione dalle forme geometriche e simmetriche delle costruzioni umane, inserendo però dettagli e lavorazioni che si rifanno ad una natura inarrestabile che combatte l’essere umano. Una natura che riesce a rifiorire dal cemento e che diventa più rigogliosa che mai. Tutti i materiali utilizzati sono certificati ed ecosostenibili. L’elemento chiave di tutto è l’unicità di ogni pezzo che compone questa capsule, caratterizzata da artigianalità, sostenibilità e collaborazioni.
DREAMTOPIA | Elena Spedicato
What if we could take control of our dreams?
Sogno e realtà si fondono insieme dando vita a proposte affascinanti e preziose che mixano capi in pura seta, pizzo e organza impreziositi da accessori con perle intrecciate a mano una dopo l’altra. L’artigianalità è senza dubbio uno dei valori portanti delle proposte creative dall’anima onirica.
RACHANIE | Sara Vignoli Una collezione che ritrova le proprie radici in una storia d’amore: quella tra la designer e l’equitazione. Lo stile equestre e il mondo dei cavalli permeano molti aspetti della vita di Sara e non sono esclusi da una tappa importante: la sua laurea. Collezione elegante, unica, all’insegna del tema del riciclo attraverso l’utilizzo dell’ecopelle. Le due borse che accompagnano la collezione sono state interamente realizzate a mano con scarti di pelle.
THE NEW RAGNAROK | Martina Volpi
L’immortalità della mitologia nordica, che rivive in chiave moderna anche nelle serie TV, contamina i sogni della moda. Iconografie fluide tra contemporaneità e antichità si muovono tra capi sartoriali dal taglio classico, stampe eccentriche e vistose, e ricami handmade. Un’atmosfera cupa e dai toni dark pervade la collezione upcycling e artigianale dove spuntano patchwork, pitture a mano, dettagli e accessori realizzati in agugliatura.