Il consigliere provinciale, Paolo Moschi, si esprime in contrasto alla fusione dei Comuni di Lajatico e Peccioli: “Il Comune non merita di cessare di esistere e di perdere autonomia”.
Il consigliere provinciale, Paolo Moschi, esprime la sua contrarietà al progetto di fusione dei Comuni di Lajatico e Peccioli con comunicato stampa ufficiale:
“Per anni l’impegno delle amministrazioni e della comunità di Lajatico è andata nella direzione di un rafforzamento del borgo, cercando di far diventare un paese prevalentemente agricolo, una realtà turistica.
La sfida, possiamo dire, è stata vinta: oggi il nome di Lajatico è conosciuto in tutta Italia ed oltre, il paese è curato e si presenta bene, ha una sua banca, un suo flusso turistico, un Teatro del silenzio che fa invidia a molti, e delle prospettive interessanti.
Ha un concittadino tra i più famosi al mondo, che non ha mai fatto mancare il suo supporto.
Proprio per questi motivi sarebbe una vera follia voler accorpare il Comune di Lajatico con quello di Peccioli, facendogli perdere autonomia decisionale e importanza.
Due realtà anche poco affini, e solo parzialmente attigue. La fusione è un matrimonio che non prevede divorzio, e questo va detto subito.
Non può reggere la motivazione economica, perché la Toscana è piena di comuni sui mille abitanti che fanno di tutto per svilupparsi ed andare avanti, anche in condizioni ben peggiori di Lajatico.
Il Comune di Lajatico può farcela, ma deve tornare, anche con Orciatico, a credere in se stesso.
Anche una vicenda come quella della discussione sull’ipotesi di parco eolico, che per il sottoscritto sarebbe un controsenso per la direzione presa negli ultimi anni, soprattutto per le dimensione, non sarebbe possibile in un Comune unico Peccioli – Lajatico, dove le decisioni sarebbero prese sotto la torre di San Verano.
Nelle fusioni infatti è il Comune minore ad averla solitamente la peggio, diventando in pratica una frazione.
Nel caso in questione, la fusione tra Peccioli e Lajatico è anche poco naturale: altri sarebbero stati, in caso, i Comuni più affini. Forse la volontà di fusione nasce da alcune necessità politiche, ma questo non è il vero bene dei paesi.
Non facciamo questo errore! Non mettiamo la parola fine sulla bella e antica storia di Lajatico! Il futuro potrebbe ancora portarci cambiamenti e importanti inversioni di tendenza.