Un attacco all’abbandono selvaggio dei rifiuti, con multa e obbligo di ripulire lo sporco lasciato in giro: il comandante Trovarelli della Municipale Valdera Nord – Bientina e Buti ci spiega le procedure di controllo sul territorio e cosa rischiano i trasgressori.
BIENTINA – Chi rompe, paga. A Bientina invece chi sporca, paga e pulisce. Il comandante della Municipale Valdera Nord – Bientina e Buti, Andrea Trovarelli, ha commentato per VTrend.it la questione relativa all’abbandono selvaggio dei rifiuti, soffermandosi in particolar modo sulla nuova trovata per scoraggiare l’inciviltà dei ‘furbetti dello sporco’:
non solo l’ovvia e consona ammenda pecuniaria per punire i trasgressori ma, da poco, anche l’obbligo di ripulire il danno ambientale. A Bientina, insomma… chi la fa, l’aspetti!
Questa l’intervista al comandante Trovarelli.
Come nasce l’iniziativa e come la portate avanti?
“L’iniziativa nasce a seguito dei controlli che stiamo facendo sul territorio: appostamenti, telecamere e accertamenti sul posto. Molti i verbali già effettuati anche quest’anno, lo scorso siamo arrivati a circa 120. Cerchiamo di fare al meglio il nostro lavoro, anche se non è certo semplice, il territorio di Bientina è molto vasto ma speriamo che le operazioni di controllo funzionino almeno da deterrente: l’abbandono selvaggio dei rifiuti è, purtroppo, una pratica molto frequente, anche da parte di persone provenienti dai comuni limitrofi ma anche da parte di ditte che scaricano i rifiuti con l’ausilio di furgoni.
A Bientina stiamo ultimamente implementando i controlli, con telecamere e pattuglie. Le telecamere soprattutto ci permettono di verificare, con riscontri precisi, le segnalazioni che ci arrivano: se l’occhio non riprende direttamente il trasgressore, lo stesso ci permette comunque di rintracciarne la possibile identità verificando, ad esempio, le targhe di tutti i veicoli che sono transitati sulla strada nel lasso di tempo preso in esame.
Anche l’accertamento che facciamo sui rifiuti si rende strumento importante per acciuffare i responsabili dell’abbandono. Di solito, una volta identificati, parliamo poi direttamente con gli stessi: molto spesso, prove alla mano, le confessioni arrivano poco dopo. Gli accertamenti sono importantissimi servono proprio a questo: per essere sicuri di beccare i furbetti, onde evitare verbali non necessari o ricorsi contro gli stessi. Come si capisce, è un’operazione che richiede un gran bel lavoro, insomma!”
L’iniziativa riguarda solo il territorio di Bientina o anche le zone limitrofe?
“Sicuramente l’attenzione è più alta sul territorio di Bientina, ma siamo più volte intervenuti anche su Buti: la strategia di controllo sui due comuni è la stessa e le telecamere sono, infatti, in entrambi i luoghi. Ovvio che Bientina, essendo più vasto e più predisposto al passaggio delle persone, si presta a un maggior numero di casi di abbandono”.
Cosa rischiano i trasgressori?
“Se l’abbandono è effettuato da una ditta, il procedimento sarà di tipo penale; se invece il trasgressore è un privato cittadino è prevista una multa che va dai 200 euro a sacco abbandonato fino a un massimo di 500 euro per i rifiuti più ingombranti”.
Solo sanzione monetaria per i trasgressori o c’è dell’altro?
“Non solo multa in denaro per i trasgressori delle regole. Il verbale impone, infatti, anche l’obbligo di riparare il danno provocato all’ambiente: ripulire tutto, insomma! Chi non provvederà a farlo, sarà punito con un’ulteriore sanzione. A quel punto, sarà poi il comune ad occuparsi dello smaltimento”.
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