Dopo il ‘titolo’ regionale ottenuto il 26 aprile scorso, il museo pecciolese entra in un circuito ancora più prestigioso.
PECCIOLI. Pochi giorni fa il Museo Archeologico di Peccioli si era visto riconoscere dalla Regione Toscana la qualifica di museo di rilevanza regionale. L’unico in tutta la Valdera e con il punteggio massimo per l’istruttoria presentata, 80 su 80. Un dossier di grande livello, tanto che la Regione aveva, a sua volta, avanzato la richiesta di accreditare come nazionale il museo pecciolese.
Una circolare del Ministero della Cultura, ora, inserisce, tra quelli toscani e al fianco del Carnevale di Viareggio, del Museo Guarnacci di Volterra e del Palazzo Medici Riccardi, anche il Museo Archeologico di Peccioli tra i musei non statali riconosciuti di rilevanza regionale dalla Regione Toscana e automaticamente accreditati al sistema museale nazionale.
Un percorso lungo 18 anni. Dal 2004, anno della sua inaugurazione, passando per il 2007, con l’apertura nell’attuale sede di piazza del Carmine, fino al 26 aprile scorso. Giorno nel quale il Museo Archeologico di Peccioli si è visto ufficialmente riconoscere la qualifica di museo di rilevanza regionale. E, dopo poche settimane, la ‘promozione’ a museo di rilevanza nazionale. Il tutto nel mese di maggio, che coincide con la riapertura della nuova campagna di scavi, ripresi proprio il 2 maggio scorso.
“Eravamo felici di quello che era già un risultato storico, adesso il riconoscimento nazionale ci permette di programmare e sviluppare altri interventi e progetti sul museo ancora più importanti – spiega il sindaco Renzo Macelloni -. La volontà dell’amministrazione, che sta investendo importanti risorse volte alla conoscenza, conservazione, valorizzazione e promozione di queste eccellenze, è di puntare a 360 gradi sull’arte e sulla cultura. Il percorso iniziato ormai molti anni fa con l’arte contemporanea, infatti, non si ferma”.
Un all-in sulla cultura che, per il Comune di Peccioli, Fondazione Peccioliper e Belvedere Spa, ora può avere un ulteriore punto di forza anche per attrarre turisti, italiani e stranieri. Basti pensare che, anche se nella lista dei musei statali, gli Uffizi di Firenze sono nella stessa lista di musei di rilevanza nazionale dove, da oggi, compare, nella categoria dei musei non statali, anche il Museo Archeologico di Peccioli.
IL PERCORSO DEL MUSEO VERSO IL RICONOSCIMENTO REGIONALE
Il Museo Archeologico di Peccioli, nell’attuale sede di piazza del Carmine n. 33, apre nel 2007 con l’intento di raccogliere, conservare e valorizzare i numerosi reperti che stavano emergendo in quegli anni dalle indagini archeologiche condotte nel territorio comunale.
La sezione etrusca ospita, infatti, le importanti testimonianze rinvenute nel sito di Ortaglia in cui, grazie alle campagne di scavo finanziate dal Comune di Peccioli, tra gli anni 1999 e 2010 sono stati portati alla luce oggetti di notevole interesse e valore artistico, che raccontano di un insediamento che tra i secoli VI e III a.C. conobbe un periodo di grande vivacità e ricchezza.
Nel 2016 il Museo si è ampliato con la sezione dedicata ai reperti provenienti da un altro scavo archeologico finanziato da Belvedere spa., condotto nel sito di Santa Mustiola a Ghizzano. Le indagini, che riprenderanno anche quest’anno a partire dal mese di maggio fino alla fine di ottobre, hanno portato alla luce diverse fasi insediative, da quella romana a quella longobarda, per poi finire con la costruzione della piccola chiesa dedicata a Santa Mustiola nell’XI secolo. Anche in questo caso le ricerche hanno restituito oggetti di pregevole fattura ed interesse storico che mostrano quanto il distretto territoriale sia stato vivo e al centro delle dinamiche storiche per oltre due millenni.
A questo proposito, negli ultimi anni, Comune di Peccioli, Belvedere Spa e Fondazione Peccioliper, hanno deciso di investire sempre più risorse e professionalità per aumentare i servizi e l’offerta museale, avviando un progetto di restauro, studio e ampliamento dei materiali esposti che si concretizzerà nel corso dei prossimi mesi. Tutto questo permetterà al pubblico di scoprire meravigliosi tesori rimasti sepolti per secoli ma che oggi sono capaci di raccontare di genti, luoghi e avvenimenti che hanno caratterizzato la storia del territorio.
Tra le offerte che più hanno riscosso successo c’è sicuramente la creazione di un percorso di visita all’interno del sito di Santa Mustiola che dal 2019, ogni estate, accoglie tantissimi visitatori curiosi di vedere da vicino il lavoro degli archeologi e comprendere quindi sempre di più su ciò che poi è visibile all’interno del Museo. Visite agli scavi che saranno ripetute anche questa estate con gli appuntamenti, con visite agli scavi, nel corso delle Notti dell’Archeologia 2022.
In quest’ottica sono state ideate una serie di iniziative a sfondo storico-archeologico per i possessori della Card “Amici del Polo Museale di Peccioli”. Il primo evento si è tenuto il 10 aprile scorso, con la gita a Populonia e alla sua acropoli che ha riscosso un enorme successo di partecipazione e proseguirà con l’appuntamento al Museo il prossimo 27 maggio, in cui gli archeologi e antropologi che lavorano a Santa Mustiola daranno un assaggio dei nuovi reperti che saranno esposti nei prossimi mesi.
Il riconoscimento della “Rilevanza Nazionale”, che segue quella regionale, per il Museo è, quindi, un risultato molto importante, un’ulteriore tappa di un percorso di crescita e continua evoluzione che non si fermerà qui, che permetterà di sviluppare progetti innovativi e di eccellenza sul territorio.
Fonte: Comune di Peccioli