Il governo sta ultimando in queste ore il calendario dei nuovi divieti anti Covid.
La Befana non sarà il giorno della liberazione da divieti e restrizioni. Il 9 e 10 gennaio tutto il Paese potrebbe tornare in fascia arancione, come nei giorni feriali del periodo natalizio. Alla mezzanotte dell’Epifania scadrà il Decreto Natale e servirà un provvedimento-ponte, un’ordinanza del ministro della Salute.
Il nuovo calendario delle restrizioni dal 7 al 15 gennaio
il 5 e il 6 gennaio saranno gli ultimi due giorni in zona rossa per tutta Italia: negozi chiusi tranne quelli di beni di prima necessità, divieto di uscire di casa se non per ragioni di lavoro, salute o necessità e urgenza da giustificare tramite autocertificazione, coprifuoco dalle 22 alle 5, una sola visita consentita al giorno (massimo due ospiti);
il 7 e l’8 gennaio l’Italia sarà in zona gialla: riapertura delle attività e di tutti i negozi (con ristoranti e bar chiusi dopo le 18), rientro a scuola al 50% degli studenti delle scuole superiori;
il 9 e il 10 gennaio l’Italia sarà in zona arancione: possibilità di spostarsi all’interno del proprio comune ma non tra un municipio e l’altro e al di fuori della propria regione, negozi aperti tranne bar e ristoranti (consentito comunque l’asporto e la consegna a domicilio), coprifuoco dalle 22 alle 5, una sola visita consentita al giorno (massimo due ospiti);
a partire dall’11 gennaio tornerebbe in vigore il sistema delle zone rossa, arancione e gialla nelle regioni (a rischio zona arancione o rossa ci sono Veneto, Liguria, Calabria e forse anche Lombardia, Puglia e Basilicata);
Il Corriere della Sera racconta anche un’altra novità in arrivo: la cosiddetta “zona bianca”. La novità delle nuove regole sarebbe, infatti, la creazione di una quarta fascia di colore delle regioni. Al giallo, l’arancione e il rosso si aggiungerebbe, solo per le zone più virtuose dal punto di vista dei parametri epidemiologici, anche una zona bianca dove sarebbe consentita la riapertura di palestre, musei, cinema, teatri e luoghi della cultura. Anche i bar e i ristoranti non avrebbero alcuna restrizione di orario. Una proposta del ministro della Cultura Franceschini che avrebbe raccolto parere positivo anche da alcuni ministri fin qui appartenenti all’ala rigorista del governo come il guardasigilli Alfonso Bonafede.