Schiaffi, pugni, botte con il matterello da cucina. Questo faceva parte della quotidianità di una minorenne.
I primi a raccogliere la richiesta di aiuto della minorenne sono stati proprio gli amici e le amiche coetanee.
Come riporta Il Tirreno, la voce arrivò poi ai ‘grandi’, in particolare ad un professore che si rivolse alla dirigente scolastica quando si rese conto della difficile situazione. La minorenne, un giorno, tornò a scuola dopo due settimane di assenze con un occhio nero e un braccio ingessato.
La vittima ha avuto però il coraggio di denunciare i suoi genitori, una donna di 42 anni e un uomo di 48 anni, per una serie di fatti che sarebbero accaduti sia quando la bambina si trovava ancora nella loro casa, sia in seguito, quando i servizi sociali decisero di mandarla in comunità.
Come riporta Il Tirreno, fu una psicologa forense in qualità di perito a confermare al giudice la capacità di rendere testimonianza della ‘piccola vittima’, avendola trovata lucida e senza alcun disturbo nella sfera relazionale o affettiva.
I genitori dovranno oggi rispondere all’accusa di diversi reati: maltrattamento contro familiari, lesioni personali, minacce e violenza e minacce a pubblico ufficiale.