Il Virus, proveniente dal morso della zanzara o dagli uccelli selvatici, si concentra principalmente al nord, ma si monitora anche in Toscana.
Il rischio ‘West Nile Virus’, isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, arriva normalmente in Italia d’estate e si protrae fino a ottobre-novembre.
Fin dal 2016 esiste un sistema di sorveglianza veterinaria (animale ed entomologica). Già nel 2017 ci furono due casi di infezione, ma da inizio giugno 2021 invece sono stati registrati in Italia 36 casi confermati: per il momento, nessuno in Toscana.
Come riporta La Nazione, a Pisa, è stato fatto uno screening fra i donatori: il piano di sorveglianza è stato esteso a novembre.
Quali sono i sintomi? La maggior parte delle infezioni decorre in modo asintomatico: qualcuno potrebbe sviluppare una febbre lieve dopo un’incubazione di 2-14 giorni, caratterizzati da nausea, vomito, cefalea, astenia e rash cutaneo.
In alcuni casi, la malattia si manifesta in forma neuro-invasiva con sintomi quali febbre alta, intensa cefalea, tremori, disorientamento, disturbi alla vista… Fino alla paralisi e al coma. In un caso su 1000, l’encefalite può essere letale.
In un terzo dei casi, si possono avere sequele neurologiche a distanza di anni.
Non esiste un vaccino contro questo virus, ma un consiglio che danno gli esperti è quello di autoproteggersi dalle punture di zanzara.