PONTEDERA. Questa volta è Silvia, la giovane vittima del truffatore dello scooter con falsa collisione.
Un uomo con lo scooter provoca una collisione con la vostra auto, vi chiede dei soldi e scappa. E’ una truffa bella e buona. Ne è stata vittima ieri una signora nei pressi di Pontedera. E’ proprio la giovane donna, attraverso un post sui social, a raccontare lo spiacevole accaduto.
“Erano le 15, e mi trovavo poco fuori Pontedera nei pressi di ponte alla Navetta. Sento un colpo laterale all’auto, vedo dallo specchietto uno scooter grigio, spuntato dal niente, il guidatore dello scooter con casco bianco, che suona e agita un braccio facendo cennno di fermarsi” – scrive Silvia.
“Mi fermo e cerco di capire cosa sia successo. Il tizio mi dice che lo ho urtato e che per un soffio non è finito a terra, però gli ho danneggiato lo scooter. Mi volto verso l’auto spaventata e felice almeno di non averlo ferito o buttato giù, e vedo che la mia auto effettivamente riporta un brutto segno nero sulla fiancata. Lui mi propone di risolvere con un carrozziere lì vicino. Lo seguo, il carrozziere è chiuso (quale carrozziere? È il parcheggio di una azienda chiusa, ma lo capisco dopo). Così mi dice il motociclista che lavora in ospedale e che ha sei figli, che lo scooter ha dei danni e che se gli do 150€ non fa denuncia. Non ho quei soldi, gliene allungo la metà e questo parte a razzo… e io realizzo di essere stata vittima di una truffa”
Tanta la delusione e la rabbia per la vittima del truffatore, “Forse perché sono un po’ “dolce”, forse perché sono una donna, forse perché felice di non avergli fatto male mi sentivo in colpa di averlo danneggiato per distrazione. Chiamo i CC. e scopro che è un soggetto conosciuto e che reiterate volte ha compiuto questa truffa. Denunciarlo comporta effettivamente ulteriori perdite di tempo e denaro, non recupererò ne i soldi ne i danni subiti da questa faccenda. Morale della favola: occhio e massima attenzione, chiamate subito le forze dell’ordine o pretendete il Cid. Io non lo ho fatto e ci sono rimasta di m….”.
Condividiamo quindi l’appello di Silvia. Se doveste trovarvi in una situazione del genere, affidatevi all’intervento delle Forze dell’Ordine.