PISA. Abbiamo intervistato Maurizio Novi, presidente delle Misericordie Pisane che ci ha raccontato di come sta vivendo il mondo del volontariato e del primo soccorso questa seconda ondata.
“Io rappresento 34 misericordie del territorio provinciale di Pisa e il momento che stiamo vivendo lo dico senza particolari problematiche è un momento difficile- afferma il presidente Novi-, per la popolazione ma anche per il personale che ha già superato per fortuna la prima fase di questa pandemia e oggi si ritrova nuovamente ad affrontarla. A parte il discorso prettamente sanitario che comunque è sotto gli occhi di tutti, ma in realtà c’è anche un problema socio-economico della popolazione perché comunque con queste chiusure e con questa crisi molti cittadini necessitano sempre più di un supporto sia economico ma anche psicologico”.
Novi spiega che : “A tal senso nella prima fase avevamo offerto oltre servizi routinari quindi sanitari d’emergenza e consegna mascherine e tutto, anche consulenza psicologica gratuita per chi avesse avuto bisogno. Insomma,c’era uno staff di 13/14 psicologi che comunque rispondevo al telefono e davano il primo supporto gratuitamente. Abbiamo fatto questa cosa, adesso stiamo cercando di affrontare questo problema me non è sempre così semplice, ma ci siamo comunque mettendo mano”.
Per quanto riguarda le misure e dispositivi di protezione adottati dai volonrari, Novi ci fa sapere che: “A differenza della della prima fase in cui c’era una scarsità di dispositivi di protezione individuale abbastanza conosciuta e nota, tanto che ci siamo dovuti autofinanziare per migliaia e migliaia di euro, adesso diciamo che i dispositivi personali sono abbastanza sufficienti. In realtà adesso una problematica è l’intasamento dei pronto soccorso. “Io ho foto anche di stamattina- afferma il presidente delle Misericordie Pisane-, stanotte, un equipaggio è arrivato in pronto soccorso alle 22:30 e si è liberato alle 04:30 del mattino cioè questa è una cosa che non è possibile. Nonostante tutte le smentite che vuole fare l’azienda ospedaliera, la realtà è questa. Non è una critica perché è comprensibile che ci sia questo problema, ma addirittura arrivare a smentire mi sembra proprio una provocazione perché comunque noi siamo collaboranti il più possibile ma non è possibile tenere un paziente 10 ore su ambulanza e col paziente tutto l’equipaggio. Non è assolutamente possibile quindi dobbiamo correre ai ripari e la struttura ospedaliera deve trovare una sistemazione perché questa cosa è routinaria”.
Novi ci spiega che: “Il pronto soccorso di Cisanello dalla prima fase della pandemia ha delimitato gli accessi e i quindi i pazienti che non hanno sintomatiche riferibile al Covid vanno in pronto soccorso normale, mentre tutti gli altri, quindi tutti i pazienti Covid già accertati o presunti tali vengono condotti al fatidico -1, cioè il pronto soccorso dove i pazienti fanno il tampone e poi vengono smistati nei vari reparti. La struttura deve essere modificata perché questa mattina, c’erano 10 ambulanze in coda, ma questo ripeto non vuole essere una polemica ma può essere un suggerimento. Capite che le ambulanze che sono lì non sono sul territorio. Quindi c’è il rischio poi, quando il cittadino chiama l’ambulanza, che il mezzo non sia disponibile”. “Dobbiamo assolutamente risolvere questo problema. Io vorrei lanciare un messaggio uniamoci, quindi uniamo tutte le forze in campo adesso per cercare insieme di trovare una soluzione, perché a compartimenti stagni evidentemente non si va molto lontano” conclude il presidente di Misericordie Pisane.
M.S.
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