Banchettare in onore dei defunti era una consuetudine degli Etruschi e dei Romani ben lontana dalla festa anglosassone di Halloween in cui si mescolano sacro e profano conditi da travestimenti, dolcetti e scherzetti.
Banchettare in onore dei defunti era una consuetudine degli Etruschi e dei Romani ben lontana dalla festa anglosassone di Halloween in cui si mescolano sacro e profano conditi da travestimenti, dolcetti e scherzetti.
Per fortuna in Italia l’antica tradizione della Festa dei Morti sopravvive ancora ed è radicata soprattutto al sud e al centro, dove i defunti vengono continuamente ricordati e invocati anche per motivi futili come quelli di rivelare a propri cari i numeri da giocare al Lotto o indicare i giochi da fare su Voglia Di Vincere Casinò Online. Il 2 novembre è vicino e nell’aria si respirano già gli odori inconfondibili e speziati dei dolci legati a questa tradizione, che fu istituita a Roma nel lontano 998 da Odilone abate di Cluny durante una sua visita all’imperatore Ottone III.
In Toscana, precisamente nella zona di Massa e Carrara, i defunti vengono onorati distribuendo il Ben d’ì morti. Secondo questa tradizione i defunti suggerivano ai parenti ancora sulla terra di distribuire cibo e vino ai più poveri mentre dal collo dei bambini pendevano delle collane composte da castagne bollite e mele di piccole dimensioni essiccate.
In alcune zone dell’entroterra venivano allestite delle scarpine di lana da deporre sulle tombe dei bambini morti e delle tasche di tessuto che venivano cucite ai vestiti dei bambini poveri (spesso orfani) affinchè i più abbienti vi mettessero dentro cibo e soldi.
La tradizione culinaria nel giorno dei Defunti
Alla Commemorazione dei Defunti è legata anche la migliore tradizione culinaria, infatti in questo giorno vengono preparati saporiti manicaretti per imbandire la tavola in onore dei morti. Sulle tavole dei morti non mancano mai le fave e il grano perchè nell’antichità le prime venivano consumate sulle tombe dei defunti mentre il secondo essendo un frutto della mietitura rappresenta il ciclo della vita e della morte, oltre ad essere simbolo di prosperità . I dolci dei morti sono manicaretti indispensabili nati per offrire ristoro ai morti, che nella notte tra il primo e il due novembre tornano sulla terra per fare visita ai parenti.
Lo scopo dei dolci è anche quello di consolare i vivi aiutandoli a superare la paura della morte. I dolci della tradizione più conosciuti sono: Il Pan coi Santi, Le Ossa dei Morti e le Fave dei Morti. Il Pan Coi Santi è un biscotto che viene impastato con farina, uova, olio, noci, miele, uvetta e pepe nero. Le Ossa Dei Morti, tipici della provincia di Siena, sono dei biscotti di colore chiaro e di forma rotonda che vengono preparati con farina, zucchero, albume e mandorle. Le Fave dei Morti, di forma ovale, sono realizzati mescolando farina di mandorle, chiare d’uovo, pinoli, scorza di limone grattugiata e cannella.
Ai dolci tipici del giorno dei morti si suole abbinare il Vin Santo un vino passito di consistenza densa, dal sapore dolce che sfuma in note decisamente fruttate. La leggenda narra che questo vino liquoroso deve il suo nome al fatto che fosse adoperato durante la consacrazione.