Ieri in Italia si sono registrati più di 26mila nuovi contagi e 217 decessi da Covid-19. Il premier Giuseppe Conte, nonostante questi preoccupanti e crescenti numeri, per adesso esclude un nuovo lockdown generale.
Il presidente ha spiegato alla Camera che valuterà eventualmente nuovi provvedimenti solo dopo aver osservato “nell’arco di almeno due settimane” gli effetti delle restrizioni imposte dall’ultimo Dpcm. Di una potenziale stretta ulteriore se ne riparlerà quindi al massimo da lunedì 9 novembre, con durata fino a metà dicembre, con l’obiettivo di salvare le festività natalizie.
Tutto ciò resta un ipotesi, tutto potrebbe cambiare a seconda degli sviluppi della curva dei contagi e del numero di decessi dei prossimi giorni. L’idea che va per la maggiore è quella di un nuovo lockdown, ma più morbido rispetto a quello della scorsa primavera, sulla scia di quanto disposto in Francia ieri.
Resterebbero quindi aperti uffici, aziende e fabbriche, mentre chiuderebbero i negozi (a eccezione di quelli di genere alimentare). Per quanto riguarda le scuole, l’idea del governo è quella di tenerle aperte, almeno elementari e medie, anche in caso di lockdown, seguendo il modello francese, seppur lasciando alle singole Regioni la possibilità di ricorrere alla didattica a distanza per gli istituti di ogni ordine e grado.
Ipotesi uscite consentite esclusivamente per fare spesa, andare al lavoro, dal medico o per portare i bambini ai nidi o alle elementari, con un ritorno quindi all’autocertificazione. Verrebbero vietati inoltre gli spostamenti oltre i confini comunali e regionali, con lockdown territoriali molto più rigidi nelle città più colpite dal virus. In tal senso Milano e Napoli sarebbero le prime a essere colpite dalle restrizioni, ma anche le Regioni considerare più in difficoltà come Liguria, Piemonte e Umbria.
L’obiettivo di queste disposizioni sarebbe quello di ridurre al minimo i contatti tra familiari non conviventi e amici (che secondo le stime generano il 75% dei contagi) e fermare gli affollamenti sui mezzi pubblici.
Si parla dunque di un cosiddetto scenario 4, il cui valore limite è quello dell’indice Rt di 1,5. Una volta raggiunto questo, potrebbe arrivare il nuovo Dpcm e tutte le strette descritte potrebbero tramutarsi in realtà, come già accaduto in Francia e Germania.