PISA. L’eccellenza e l’umanità dei medici, degli infermieri e degli operatori socio sanitari del Pronto Soccorso di Cisanello salvano la vita ad un bambino di 7 anni.
La storia ha inizio martedì 15 settembre alle ore 10:00. Dopo due giorni che il dolore al pancino non passava la mamma di Filippo, comprensibilmente preoccupata, ha deciso di portarlo al pronto soccorso. Un gesto dettato dall’angoscia ma che si è rivelato provvidenziale. Il dolore che accusava il bimbo è stato infatti un primo segnale di una patologia pericolosa, che se non presa in tempo avrebbe potuto avere conseguenze nefaste. Nei locali del pronto soccorso pediatrico, dove il piccolo è arrivato la situazione clinica è infatti peggiorata, tanto che il Prof. Francesco Massart non ha esitato a contattare i colleghi per un consulto chirurgico: al bimbo è stata diagnosticata un’appendicite perforata. Da qui la necessità di un intervento d’urgenza che, dopo l’esito del tampone, è avvenuto il giorno stesso. Dopo 8 giorni di degenza Filippo viene dimesso ma il 30 settembre, purtroppo, è stato nuovamente ricoverato perché lamentava dei forti dolori addominali tanto che il Prof. Massart, ha ritenuto di far eseguire dal radiologo Dr. Dario D’Aniello prima una radiografia al torace, poi un’ecografia ed infine una Tac con mezzo di contrasto dalla quale è emersa la presenza di un versamento peritoneale con la conseguente infiammazione dell’intestino e dell’area sottoposta all’intervento chirurgico. L’incubo che sembrava finito con la dimissione del 22 settembre torna a turbare Filippo ed i suoi genitori. In questa seconda degenza i chirurghi hanno optato per una terapia antibiotica, prima di procedere con un nuovo intervento, che ha prodotto un progressivo miglioramento del quadro clinico addominale di Filippo tanto che dopo 5 giorni è stato dimesso in buone condizioni cliniche generali con una specifica cura antibiotica. Ma il 6 ottobre Filippo viene nuovamente ricoverato sempre per dolori addominali, vomito e diarrea. Stavolta però dovrebbe trattarsi di una gastroenterite così l’infettivologo cambia la terapia antibiotica ma il giorno seguente, per ulteriori e più specifici accertamenti, viene deciso di trasferirlo all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, con un quadro clinico che comunque è in netto miglioramento.
Una vicenda che si può definire sintomatica dell’alto livello di preparazione del personale dell’ospedale Cisanello di Pisa dal pronto soccorso pediatrico, alla U.O. di Chirurgia d’Urgenza, U.O. di Anestesia e Rianimazione, ALLA U.O. Radiodiagnostica di Pronto Soccorso e a tutti gli infermieri ed operatori socio sanitari.
“Vogliamo ringraziare – dicono i genitori di Filippo – tutto il personale ed in particolare il Prof. Massimo Chiarugi che ha sempre dimostrato sensibilità ed attenzione al suo piccolo paziente. Abbiamo trovato personale di altissimo livello non solo dal punto di vista professionale. Grazie da parte nostra e di Filippo. Abbiamo deciso di raccontare questa storia perché l’appendicite si manifesta prevalentemente tra i 4 e i 20 anni, mentre risulta meno comune nei bambini al di sotto dei 4 anni di età, e perché quanto più sono piccoli i bambini tanto più facilmente ci si può trovare di fronte ad una appendice già perforata (peritonite), come nel caso di Filippo, a causa soprattutto della difficoltà che hanno i bambini di descrivere con precisione i sintomi. Invitiamo quindi tutti i genitori a fare molta attenzione perché se l’appendice si rompe o si perfora, il materiale infetto fuoriesce provocando la contaminazione e l’infezione della cavità addominale, alla quale l’organismo risponde con la produzione di pus, causando una peritonite che può essere mortale se non curata immediatamente.”