Un progetto di rinascita con il ripristino della vegetazione e un piano di valorizzazione turistica. Con la piantumazione di oltre 1350 alberi torna a nuova vita il Monte Pisano, devastato nel 2018 dall’incendio che mandò in cenere oltre mille ettari di bosco coinvolgendo il territorio di tre diversi comuni.
Il progetto di riforestazione, coordinato dalla Regione Toscana in sinergia con la Comunità di bosco del Monte Pisano onlus e interamente finanziato dalla società Olt Offshore Lng Toscana, per un investimento di 60 mila euro in tre anni, è stato presentato nel corso di una cerimonia sullo monte stesso, a cui hanno partecipato la vice presidente ed assessore alle foreste della Toscana Stefania Saccardi, il sindaco di Calci Massimiliano Ghimenti, il sindaco di Vicopisano Matteo Ferrucci, il presidente della Comunità di bosco Maurizio Meucci e Giovanni Giorgi, amministratore delegato di Olt Offshore Lng Toscana.
L’operazione rientra nell’ambito di un programma di Responsabilità Sociale d’Impresa, promosso dall’azienda stessa e denominato: “L’Energia del Mare – Fare con e per il Territorio”. A piantare gli alberi, da dicembre 2020 nei territori di Calci e Vicopisano, è stata la Comunità del bosco, con la supervisione della Regione Toscana.
Il progetto che favorisce la ricostituzione e il miglioramento dell’area boschiva, valorizza i servizi eco-sistemici delle aree distrutte dal fuoco nel 2018-2019 e contribuisce a mettere in pratica ed accrescere le azioni di tutela dell’area forestale garantendo anche la promozione di attività di fruizione e valorizzazione turistica nelle due località de “La Croce” nel comune di Calci e “Monte Grande” nel comune di Vicopisano. Questo primo intervento che Comunità del bosco e Olt hanno realizzato, unitamente a quelli già eseguiti sul Monte Serra dalla Regione Toscana, servirà a consolidare una metodologia di intervento volta a risanare le profonde devastazioni prodotte dagli eventi che da settembre 2018 a febbraio 2019 hanno polverizzato gli ettari di bosco coperti interamente da vegetazione.
La principale linea guida per la ricostruzione del soprasuolo è orientata verso lo sviluppo di latifoglie, caratterizzate da una loro maggiore resistenza al fuoco, rispettando i principi di naturalità e biodiversità peculiari del luogo. In base alle specie arboree, è ipotizzabile che la piantumazione prevista di 1.350 piante sul Monte Grande contribuirà a stoccare una quantità di Co2, calcolata con l’utilizzo di valori medi per piante a maturità, pari a oltre 5.300 tonnellate.