Delusione e rabbia nelle dichiarazioni di Luca Sardelli di Confesercenti Pontedera. Da Lunedì le riaperture per molte attività, ma non per tutte.
“Per prima cosa chiariamo bene un concetto….Il 26 aprile i Bar non riaprono!
Smettiamola con questo mantra ripetuto da ieri le regole sono chiare il 70% dei bar non ha posti all’esterno quindi non riapriranno.
Una precisazione dovuta perché oramai la TV e internet servono troppo spesso per fare proclami che spesso differiscono dalla realtà delle cose.
Nel merito di queste modifiche penso che si stia commettendo non solo un grosso errore ma anche una profonda ingiustizia nei confronti della stragrande maggioranza della categoria ristorativa che si trova alle prese con un mese beffa dove in pratica pochi fortunati potranno lavorare mentre gli altri saranno legati al palo a combattere con clienti confusi sulle regole e ancora tanti contenitori da asporto.
Queste regole sono state chiaramente riscritte da chi non conosce il settore e che non ha minimante voluto cercare un compromesso fattibile tra lavoro e contenimento dei contagi
Le regole c’erano e funzionavano, regole che sono state scritte in maniera condivisa cercando sempre di guardare alla situazione sanitaria, cercando al contempo di tutelare nei limiti del possibile ,in una situazione pandemica, la capacita economica del settore.
Ad oggi ci ritroviamo chiusi, presi in giro con titoloni giornalistici che di fatto nascondo l’impossibilita di lavorare.
Da lunedì solo chi ha posti all’esterno potrà lavorare in maniera ridotta mentre la maggior parte dovrà continuare con l’asporto, situazione che non limiterà i contagi perché senza controlli assisteremo ai soliti assembramenti all’esterno dei locali, alle solite scene mentre nelle fasce più sicure si continuerà a servire in carta senza un oggettivo motivo tecnico.
Questa scelta è figlia di tanti fattori ma in primis di due.
Di urlatori senza idee che hanno forzato la mano e di una classe politica che per paura di due urlatori non si confronta con i sindacati di categoria.
Questa è la cosa grave, una politica che ha paura di affrontare e risolvere i problemi, una politica che fa lo struzzo e spera che tutto passi, una politica che si ricorda di noi ristoratori solo al momento di chiedere le tasse ,come la spazzatura che stiamo pagando anche se chiusi, oppure quando ci carica le bollette di oneri fino a farci pagare un metro cubo di acqua 5 volte di più di un’utenza domestica.
Riaprire parzialmente è possibile basta aver voglia di confrontarsi con le associazioni di categoria.
Non abbiamo la verità in tasca ne la soluzione con la bacchetta magica, ma siamo convinti che meglio di così si poteva, fare bastava accettare il confronto tecnico.
Aprire in sicurezza è possibile con il giusto equilibrio e dicendo di aprire per non aprire nulla non è equilibrio ma è una presa in giro.
Cara politica la mucca da mungere ha finito il latte o si trova un compromesso o credo che dovrete trovare un’altra mucca perché non abbiamo più risorse per ripartire figuriamoci per pagare le tasse.”