TOSCANA. Coronavirus e educazione fisica nelle scuole, niente mascherina, preferibilmente all’aperto e nessun gioco di squadra.
“Il sudore non è veicolo di infezione, ma resta il problema delle goccioline emesse da naso e bocca durante lo sforzo”, questo dice l’Istituto Superiore di Sanità.
La distanza di due metri dovrà essere rispettata anche durante le lezioni di educazione fisica. Educazione fisica all’aperto, quand’è possibile, se l’educazione fisica invece si svolge al chiuso dovranno essere garantiti adeguata areazione e un distanziamento interpersonale di almeno due metri. Sono sconsigliati i giochi di squadra e di gruppo, mentre sono da privilegiare quelli individuali che permettano ai ragazzi di mantenersi lontani. Queste le linee guida scritte nel verbale del comitato tecnico scientifico (Cts) del 28 maggio.
E la mascherina? Non andrà indossata, come anche durante i pasti, per favorire una corretta respirazione. Mentre durante le lezioni in classe la mascherina sarà obbligatoria, almeno per i ragazzi sopra una determinata età, che però deve essere ancora decisa (si è parlato dai 12 anni in su).
Per gli zaini e le borse degli studenti valgono le regole generali indicate per la riapertura delle palestre a giugno. É consigliabile riporre gli indumenti in una borsa/zaino personale evitando di lasciarli in ambienti condivisi.
Quindi rimane il veto tassativo riguardante gli sport da contatto, come calcio, calcetto, volley, basket. Gli insegnanti, se vorranno, potranno lavorare sulla tecnica, ad esempio per il basket palleggi e tiri. L’Istituto Superiore di Sanità consiglia di puntare sulla ginnastica individuale a corpo libero, recuperare gli attrezzi storici (spalliere, palchi di salita, quadro svedese, scala orizzontale). E soprattutto, finché il tempo tiene, stare all’aperto.
(Fonte: Corriere della Sera)