TOSCANA. APIT Italia a Roma davanti a Montecitorio il 6 Aprile per l’ultima tappa dell’ IOAPRO Tour.
Il 7 Aprile migliaia di imprenditori in tutta Italia apriranno le porte dei loro locali sfidando le restrizioni. APIT Italia è presente a Roma il 6 Aprile per l’ultima tappa del #IOAPRO TOUR. Nei giorni precedenti imprenditori ed autonomi di ogni categoria sono scesi nelle piazze di Napoli, Bologna, Palermo, per chiamare tutti gli imprenditori delusi dai DPCM e dalle istituzioni per un ultimo grido di protesta a Montecitorio, l’ultimo prima della disobbedienza civile, che avverrà il 7 Aprile in tutta Italia se questa volta non saranno date risposte concrete.
Il Presidente APIT Massimo Gervasi esprime l’esasperazione di milioni di italiani, i quali dopo un anno di perdite e sacrifici non vedono una fine dell’emergenza in tempi utili a salvare l’economia di questo Paese: «Saremo tutti insieme per manifestare contro le chiusure e contro il Ministro Speranza che, di fatto, ha portato a fine vita il tessuto produttivo del nostro Paese, costituito dalle piccole imprese. 6 aprile, a Roma, a Montecitorio, APIT ITALIA, Mio Italia, Movimento Io Apro, La rete delle Partite Iva, PIN, Lo Sport è Salute, faranno massa critica e scenderanno in piazza, con l’obiettivo di coinvolgere anche gli imprenditori indecisi. Siamo allo stremo, dopo oltre un anno nulla è cambiato, ed abbiamo una pressione fiscale salita al 52% , mai così alta dal 2014, nel frattempo per il 2021 previsti rincari delle bollette superiore al 3%. Poi, il giorno successivo, mercoledì 7 aprile, qualunque siano le decisioni del Governo centrale, ristoranti, bar, pub, pizzerie, palestre e piscine apriranno le porte dei loro locali. Lo ribadiamo tutti insieme: è una questione di sopravvivenza”.
“APIT ITALIA – scrive l’associazione – ha sempre cercato di dare il suo apporto alle Istituzioni Regionali e Nazionali, contribuendo al processo legislativo con petizioni , incontri con le Commissioni e la costruzione di un canale di comunicazione efficiente e rapido, per sopperire al distacco enorme creatosi tra la Politica ed i Cittadini.”
Morena Berneschi, Resp. Relazioni Istituzionali per APIT Italia si sofferma sulle (poche ) note positive degli ultimi mesi: “La strada è ancora lunga, cosi come la distanza tra il paese reale e le Istituzioni. Dobbiamo rendere atto alla Commissione del Senato di aver accolto delle nostre proposte come il sostegno per gli investimenti digitali delle aziende e di aver superato l’obsoleta divisione dei Codici ATECO, inadeguata alla situazione corrente. Infine ringraziamo gli Onorevoli Felice Maurizio D’Ettore e Stefano Mugnai per aver inserito le proposte di APIT ITALIA nelle note consegnate a Bruxelles per il Next Generation Fund: Green Economy, detassazione, Web Tax dal 3 al 15%, digitalizzazione della PA, progetti per la formazione dei giovani. Speriamo sia l’inizio di un nuovo corso.”
Il Segretario Nazionale Raffaele Saviano fatica a nascondere il disappunto per i recenti provvedimenti del Governo, compreso il Decreto Sostegni: “Dire ad alta voce 11 Miliardi di Euro dati alle imprese suona bene, ma quando sei consapevole che le imprese italiane hanno perso oltre 420 Miliardi di Euro nel 2020 mi rendo conto del valore simbolico del provvedimento, soprattutto se è intese solo per una tranche di indennizzo! Alla fine riusciremo a recuperare solo il 5% . Abbiamo sentito la proposta di un ulteriore scostamento di 20 Miliardi di Euro per coprire i prossimi mesi, mi sembra una proposta sensata, ma che siano indennizzi senza paletti impossibili a rispettare, come ad esempio il pagamento del Durc, impossibile per le aziende oggi. E gli oneri fiscali dei mesi successivi? Gli affitti? Il 30 Giugno scatterà lo sblocco dei licenziamenti ed a quel punto avremo ancora più famiglie e giovani in difficoltà. Noi siamo imprenditori, vogliamo lavorare, fornire servizi, produrre reddito per noi, i nostri dipendenti e le nostre famiglie. Non ci servono aiuti casuali, ma una strategia chiara e finalizzata alle riaperture graduali di tutte le attività, così come sta accadendo negli altri Paesi.”
S.L.