Il comunicato di Rifondazione Pisa e Pontedera interviene sul nuovo utilizzo della cassa integrazione: «Una misura che risulta essere anche fortemente discriminatoria perché interessa in primo luogo le persone che presentano difficoltà (a minor resa produttiva secondo le logiche dei vertici aziendali) e le donne, tra le prime ad essere messe in cassa integrazione»
«In Piaggio – riporta il comunicato stampa – si continua ad utilizzare la Cassa Integrazione (250 lavoratori in Cassa nel mese di giugno) e con un ulteriore salto negativo, visto che oramai la stessa non viene neanche più legata in modo improprio alla stagionalizzazione (periodo di bassa produzione), come avevamo già denunciato tempo fa, ma se ne fa ricorso in un periodo di maggior picco produttivo, quindi in maniera assolutamente ingiustificata oltre che completamente al di fuori di quanto prevede la normativa.»

«Una misura . si scrive nel comunicato – che risulta essere anche fortemente discriminatoria perché interessa in primo luogo le persone che presentano difficoltà (a minor resa produttiva secondo le logiche dei vertici aziendali) e le donne, tra le prime ad essere messe in cassa integrazione.
A questa situazione, oramai intollerabile, si coniuga una sostanziale mancanza di programmazione degli investimenti sia in termini di forza lavoro (i contratti a tempo determinato stabilizzati in parte rispetto al numero di lavoratori con questa tipologia di contratto) sia in termini di innovazione tecnologica (nessun investimento sulla fabbrica) per il futuro»
«In altre parole – continua Rifondazione – nessun serio piano industriale che assicuri a questo territorio un futuro per la Piaggio come realtà produttiva in grado di competere con gli altri mercati. Il permanere di tale situazione alimenta fortissime preoccupazioni non solo nostre, e di questi giorni la previsione delle RSU di uno sciopero per il prossimo 18 giugno, che la realtà pontederese di Piaggio vada verso una sostanziale dismissione nell’ambito di una delocalizzazione, in parte già avvenuta, principalmente verso l’Asia.»
«In tutto questo – aggiunge Rifondazione – appare assordante il silenzio dell’amministrazione comunale di Pontedera come se la Piaggio fosse un brand da esibire nelle sole manifestazioni, come il prossimo Vespa day, e non una realtà economica del territorio che ancora, considerato anche l’indotto, conta migliaia di lavoratori. Amministrazione che, ricordiamo, ha persino negato un Consiglio Comunale straordinario, chiesto dal gruppo consiliare di opposizione Pontedera a Sinistra, di cui facciamo parte, con la presenza dei vertici aziendali della Piaggio che riferissero sul futuro industriale della fabbrica di Pontedera sia in termini di mantenimento delle linee produttive, dei livelli occupazionali, a partire dalla stabilizzazione dei lavoratori precari, nonché sugli investimenti in tecnologia, ricerca e sviluppo, insomma sul futuro della Piaggio nel nostro territorio.»
«Come Rifondazione Comunista, sia a livello locale che a livello provinciale non solo denunciamo quanto sta avvenendo in Piaggio, manifestando la massima solidarietà ai lavoratori in sciopero ma, soprattutto, metteremo in atto tutti gli strumenti disponibili per fronteggiare una situazione divenuta oramai insostenibile.»
Fonte: Segreteria Circolo Rifondazione Comunista “Karl Marx” Pontedera – Segreteria provinciale Rifondazione Comunista Pisa