COVID-19. Nell’Azienda USL Toscana nord ovest i casi positivi di oggi, 7 marzo, sono 342. Questi i dati rilevati nelle precedenti 24 ore nella ASL:
PISA: 44 casi di cui Calci 2, Cascina 10, Fauglia 1, Pisa 16, San Giuliano Terme 10, Vecchiano 2, Vicopisano 3;
ALTA VAL DI CECINA VAL D’ERA: 36 casi di cui Bientina 5, Calcinaia 6, Capannoli 4, Casciana Terme Lari 1, Castelnuovo Val di Cecina 1, Palaia 2, Peccioli 1, Ponsacco 1, Pontedera 11, Santa Maria a Monte 4, Volterra 15.
Non si registarno decessi a Pisa e provincia nelle ultime 24 ore.
Si ribadisce inoltre che spetterà all’Istituto superiore di sanità attribuire in maniera definitiva al Coronavirus queste morti: si tratta infatti, spesso, di persone che avevano già patologie concomitanti.
Per quanto riguarda i ricoveri per “Covid-19”, negli ospedali dell’Azienda USL Toscana nord ovest sono in totale 321 (ieri erano 317), di cui 36 (stesso numero di ieri) in Terapia intensiva.
All’ospedale di Pontedera 33 ricoverati, di cui 2 in Terapia intensiva.
Dal monitoraggio giornaliero, infine, su tutto il territorio dell’Azienda USL Toscana nord ovest, sono 15.127 (+218 rispetto ieri) le persone in quarantena perché hanno avuto contatti con persone contagiate.
“Si comunica che da alcuni giorni in tutte le strutture di Pronto soccorso dell’Asl Toscana nord ovest viene fatto presente ai cittadini che “in caso di iperafflusso, i pazienti in pronto soccorso che sono in attesa di ricovero in reparto potranno essere trasferiti anche in un altro ospedale per essere ricoverati in breve tempo”.
Questa misura è una possibilità, in un’ottica di rete ospedaliera, in caso di aumento dei ricoveri e di momentaneo maxi-afflusso in Pronto soccorso. Queste sono infatti le due condizioni per l’eventuale necessità di trasferire in un altro ospedale chi aspetta di essere ricoverato.
I numeri sopra riportati fotografano una situazione sotto controllo ma se ci fosse un aumento si potrebbero verificare momentanee criticità, anche in ragione del fatto che devono essere comunque garantiti tutti gli interventi sulle patologie tempo dipendenti, come infarti o ictus, e sui traumi da incidenti.
“L’esperienza nella gestione della pandemia durante il 2020 – spiega l’Azienda sanitaria – ci ha insegnato che l’aumento dei ricoveri da Covid può essere repentino, mettendo sotto pressione le strutture di soccorso. Ecco perché dobbiamo essere pronti. Questa disposizione ha un duplice scopo: da una parte rendere subito disponibili gli spazi dei Pronto soccorso per accogliere i pazienti che necessitano di assistenza urgente; dall’altra assicurare il ricovero immediato ai pazienti in attesa in Pronto soccorso, in modo da garantire la migliore e immediata assistenza che il loro stato clinico richiede, dal punto di vista logistico e terapeutico“.