Il conto alla rovescia è partito: il 5 marzo scadrà l’ultimo Dpcm in vigore e toccherà al nuovo governo Draghi prendere le decisioni per i prossimi mesi, ancora in piena emergenza Coronavirus.
A preoccupare è l’aumento dei contagi, dell’indice Rt e la velocissima diffusione delle varianti Covid. Il Consiglio dei ministri è stato convocato per domani, lunedì 22 febbraio 2021, alle 9,30. Quali sono i nodi da sciogliere? All’ordine del giorno, domani, c’è il Decreto Legge che vieta gli spostamenti tra regioni anche gialle sino al 25 febbraio, Decreto che molto probabilmente sarà prorogato fino al 31 marzo.
Il sistema dei colori
Da alcuni colloqui tenuti con i ministri è emerso che il presidente del Consiglio sia per la linea del rigore assoluto, ma anche determinato a non penalizzare ulteriormente le attività produttive già duramente colpite da lockdown e chiusure locali. Per questo all’orizzonte potrebbe esserci una importante novità. Come spiega il Corriere della Sera, il sistema regionale dei tre colori in base alle fasce di rischio resterà, ma l’idea è di renderlo più formale che sostanziale. In altre parole, in base ai numeri si cercherà di agire a livello provinciale e comunale, magari facendo scattare le zone rosse dove ci sono i focolai e nei centri abitati limitrofi. Interventi mirati e locali per contrastare Covid-19 così da evitare ulteriori danni al sistema economico.
La posizione delle Regioni
Nel frattempo le Regioni non solo hanno sonoramente bocciato l’ipotesi di far scattare una zona arancione nazionale, ipotesi circolata nelle scorse ore, ma hanno anche chiesto di modificare proprio il modello dei tre colori, rivedendo i 21 parametri di classificazione. Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha apertamente criticato questo sistema sottolineando che ci sono Regioni con terapie intensive messe peggio della sua ma che restano ancora in fascia gialla.
M.S.
