Con la sua passione, la sua energia e il suo impegno, è riuscito a creare una comunità che ha influenzato positivamente tanti sportivi, insegnando loro i veri valori dello sport.
Renzo Busoni, conosciuto da tutti come il “Capitano”, è morto il 6 marzo all’età di 63 anni, dopo aver lottato per cinque giorni contro le gravi conseguenze di un malore che lo ha colpito durante un’uscita in mountain bike con gli amici. La notizia della sua morte ha scosso profondamente la comunità sportiva di Empoli, dove Busoni era una figura di riferimento e un punto di riferimento per tantissimi appassionati di sport.
Il tragico episodio si è verificato il 1° marzo. Dopo il tempestivo intervento dei sanitari del 118, che lo hanno rianimato in una zona isolata di Vitolini, Busoni è stato trasportato d’urgenza all’ospedale San Giuseppe di Empoli, dove è stato ricoverato in rianimazione e sottoposto a interventi per cercare di contrastare le gravi conseguenze del malore. Purtroppo, nonostante ogni sforzo, il suo cuore ha cessato di battere.
Renzo Busoni è stato una figura straordinaria per lo sport empolese. Fondatore della squadra di calcio amatoriale “Bfc” e cofondatore dell’associazione Gumasio, ha dedicato gran parte della sua vita alla promozione delle attività sportive, in particolare tra i giovani.
“Ci uniamo al dolore immenso dei familiari e gli amici del Gumasio ASD per la tragica scomparsa di Renzo Busoni. Il ‘Capitano’ amico e compagno di tante avventure in bici . Una persona speciale che ha dato tanto al nostro sport“, si legge sulla pagina Facebook di CrakBike MTB Monti Pisani.
Non solo amante della bicicletta, ma anche membro del Cai di Fucecchio e fondatore dell’associazione Punta Questa, che ha saputo coinvolgere tanti appassionati di trekking. Il suo impegno nel promuovere l’attività fisica e il benessere ha lasciato una traccia indelebile nella città di Empoli e nelle persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.
La sua morte lascia un grande vuoto nel cuore di tutti coloro che lo hanno incontrato lungo il suo cammino sportivo e umano. Il “Capitano” non sarà mai dimenticato.
