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Sorelle di Calcinaia si ritrovano dopo 50 anni: storia di un ritorno in “La Vita in Diretta” su Rai 1! Ecco quando

12:14

Una storia che fa bene al cuore, una di quelle che non hanno ne tempo ne spazio, sono quelle storie che non tramontano mai.

O.A.M.I. IN TV  con Casa Sorelle Migliorati di Calcinaia e Casa Vincenzo Bernardi di Firenze. martedì 29 ore 17 in “LA VITA IN DIRETTA” per raccontare da protagoniste la  commovente vicenda delle due sorelle, Donatella, ospite di Casa Vincenzo e Monica, operatrice di Casa Migliorati.

La Forza Dell’Oami Che Si Manifesta: L’Opera Di Don Nardi Consente. Il Ricongiungimento di due sorelle biologiche che mai nella vita si erano viste e che si trovano unite dal loro destino dentro questa opera. Una come ospite, l’altra come lavoratrice, una a casa vincenzo a Firenze, l’altra a casa Migliorati A Calcinaia. La storia è stata raccontata alla presenza di pubblico e stampa presso il locale La Baraonda di Calcinaia.

Foto autorizzata alla pubblicazione le sorelle che si sono incontrate dopo 50 anni

Elisa, responsabile della Rsa OAMI Casa Sorelle Migliorati di Calcinaia, dopo aver vissuto emozioni difficili da descrivere, prova a raccontare la storia tanto commovente quanto quasi incredibile di Monica e Donatella.

Il racconto è avvenuto presso il locale La Baraonda di Calcinaia-Foto autorizzata alla pubblicazione le sorelle che si sono incontrate dopo 50 anni

La storia

“Monica è la settimana di undici figli, nata a Castellina Marittima (PI) nel 1967 e subito portata in ospedale per poi essere trasferita in orfanotrofio ed a sei mesi adottata da una famiglia di Marina di Pisa dove ha vissuto per 40 anni, prima di trasferirsi a Fornacette. Sposata con due figli ormai grandi, Monica lavora come operatrice sanitaria nella RSA OAMI Casa Sorelle Migliorati di Calcinaia da sedici anni.”

“Riportiamo parole scritte da Monica “Vorrei raccontare con parole semplici la mia sensazione e il mio stato d’animo quando entrai a lavorare presso Casa Migliorati sedici anni fa. Allora c’era la cara Mietta per la quale nutro un affetto e una stima sincera che non è mutata nel tempo. In quei giorni di sedici anni fa pensai che questa struttura mi avrebbe portato qualcosa di buono oltre al lavoro, alle colleghe, agli ospiti, sentivo dentro me che c’era di più, che non era un caso.”

“Ho coltivato questa sensazione in tutti questi anni ed ho avuto ragione perché in questi giorni l’OAMI ha dato fondamenta e verità a questo mio stato d’animo”. Torniamo alla storia di Monica, bambina adottata a sei mesi che vive la sua infanzia con i genitori adottivi e all’età di dieci anni perde la mamma adottiva e continua a vivere con il padre fino alla fine dei suoi giorni, perché anche il padre adottivo non vive a lungo. Monica fin da bambina conosce la verità, ma è una verità molto parziale: sa di essere adottata ma non conosce niente e nessuno della sua famiglia biologica.”

“All’età di 25 anni Monica inizia a scoprire qualcosa e decide di iniziare le sue ricerche incontrando, tra mille difficoltà, anche persone di cuore che la aiutano nella ricerca della verità. Più della metà dei suoi fratelli e sorelle Monica li ha trovati in istituti e strutture psicopedagocighe, pochi fortunati come lei, erano stati adottati. Un solo nome mancava all’appello: quello di Donatella. Quell’ultimo nome, quel punto interrogativo è stato una costante nella vita di Monica: la sorella più difficile da trovare perché probabilmente si è spostata più di tutti gli altri nel corso degli anni.”

“Monica ha cercato di seguire le sue tracce senza approdare mai ad alcun risultato ma anche senza smettere mai di cercarla e di pensarla. Negli ultimi tempi qualche fonte le aveva richiamato il nome OAMI, fino a quando il 18 settembre 2024 durante un corso di formazione a cui Monica partecipava per lavoro in collegamento on line dalla sua abitazione sente pronunciare dalla formatrice Rossella OAMI CASA VINCENZO.”

“Queste parole la riportano ad un nome che le era stato dato nella sua ultima ricerca. Monica, armandosi di coraggio, trova il modo di trattenere la formatrice che aveva pronunciato quelle parole alla fine del corso in privato per farle una domanda ed immaginando di poter avere qualche informazione in più per continuare la sua ricerca. Ed ecco che accade quello che Monica non avrebbe mai immaginato.”

“Dopo una manciata di secondi da quando Monica pronuncia il nome e cognome della sorella mai trovata DONATELLA, ecco che davanti allo schermo dello smartphone appare lei, DONATELLA, ospite di Casa Vincenzo, struttura OAMI dalla quale la formatrice, Rossella, aveva tenuto il corso di formazione a cui Monica aveva partecipato. Riportiamo ancora parole scritte da Monica “…alla vista di Donatella lì davanti a quello schermo col cuore gonfio, balbettando ho apostrofato poche parole.”

L’ho cercata per trent’anni, anni interi seguendo strade e piste false, sono andata in molti posti trovandoli chiusi e trovando sempre il coraggio di ripartire da capo perché era troppo forte in me il desiderio di trovare anche quell’ultima sorella mai trovata. E ora lei è lì davanti, ha pronunciato il mio nome, senza sapere chi io sia per lei. Ignara di tutto la mia Donatella mi ha chiamata per nome, mi ha sorriso e proprio con quel suo sorriso io ho chiuso consapevolmente il cerchio di un’intera vita di ricerca. Adesso tutto ha un senso e la verità ha finalmente preso il suo posto definitivamente”.

Casa Migliorati Calcinaia

“Donatella, è nata dagli stessi genitori due anni prima di Monica, anche lei a Castellina Marittima ed era la sesta degli 11 figli. Donatella dovrebbe aver trascorso i suoi primi anni di vita con i genitori biologici sicuramente tra grandi difficoltà non note. Dopo qualche anno, come tutti i suoi fratelli e sorelle, Donatella viene trasferita in una struttura di accoglienza di cui non conosciamo nome e ubicazione. Ciò che è noto di Donatella è che si è trovata sicuramente per un po’ di tempo a Quercianella in una bellissima struttura protetta direttamente sul mare seguita ed accudita dalle suore.”

“Suor Clara è un nome che spesso ricorre nelle interlocuzioni con Donatella. Donatella è affetta da un grave autismo con un importante decadimento cognitivo. Di Donatella sappiamo che è arrivata all’OAMI negli anni ottanta quando le suore che la accudivano nella struttura di Quercianella erano venute a mancare ed avevamo lasciato sole le 12 ragazze che vivevano con loro in quella bella casa sul mare.”

“Il vescovo di Livorno, conoscendo l’animo buono di don Nardi, lo chiamò e lui subito accorse in aiuto. Arrivarono a Pian di Sco (Arezzo) 12 ragazze su un pulmino e furono accolte tutte dall’OAMI di don Nardi. Donatella dopo un primo periodo all’OAMI di Pian di Sco’ insieme alle altre ragazze con cui viveva a Livorno, fu trasferita a Casa Emilia di San Giovanni Valdarno (Ar) per poi arrivare nel 1988 a Firenze a Casa Vincenzo dove è rimasta fino ad oggi e dove il 24 settembre ha potuto conoscere dal vivo la sorella Monica.”

“Un pomeriggio di pura emozione e commozione vissuto da Monica e Donatella, al quale Rossella ed altre operatrici di Casa Vincenzo come accompagnatrici di Donatella ed Elisa come accompagnatrice di Monica hanno avuto il privilegio di poter vivere, assaporare in ogni momento e partecipare attivamente.”

“Gli abbracci, i baci, le parole, il racconto della storia di Monica, i doni che Monica ha portato a Donatella e lo stupore e curiosità di quel dolcissimo volto di Donatella nell’aprire quei pacchi, la golosa merenda insieme: un pomeriggio intenso che ha dato il via ad un nuovo rapporto di amore tra due sorelle che si sono conosciute da grandi colmando il vuoto d’amore che da sempre affliggeva il cuore di Monica e trovando finalmente per Donatella un familiare che le vorrà bene e le starà vicina dopo tanti anni trascorsi con persone attorno che la hanno accudita senza mai farle mancare niente e le hanno voluto così tanto bene da diventare ed essere considerate la “sua famiglia” per tutti questi anni.”

“Riporto altre parole di Monica che descrivono emozioni provate nel momento del suo primo incontro con la sorella. “ Mentre Rossella, responsabile di Casa Vincenzo ci raccontava l’intera vicenda della mia Donatella all’OAMI io ascoltavo rapita, il mio pensiero seguiva le sue parole per poi toccare l’intimo dei miei pensieri. Nella drammaticità degli eventi vissuti da mia sorella.”

“Nell’intero arco di un lungo periodo Donatella ha trovato il suo posto, il suo spazio, la sua serenità e da questa certezza il mio pensiero si è espanso. Nelle parole di Rossella ho visto l’operato di un uomo, la sua volontà dettata da una scelta di fede. Ho visto tutto il suo impegno ed una solidarietà costruttiva verso gli ultimi, i deboli, verso la sofferenza umana. Ho visto il reale e concreto progetto di intere vite dedicate ad esso. Io vengo dal mare, so riconoscere un approdo.”

“Ecco che cos’è l’OAMI. UN porto sicuro, costruito da forti braccia che sanno accogliere, stringere a sé, che sanno sostenere donando amore, restituendo dignità e uguaglianza. Voglio che questa, non più solo mia, ma nostra storia, sia raccontata perché possa toccare coscienze sopite e scuoterle dal torpore perché questo progetto sempre attivo, tenace, vitale, creato e portato avanti da intere vite spese e dedicate ad esso, sia maggiormente conosciuto perché formato da tanti cuori che danno stabilità e certezze in mille sfumature, l’incessante ricerca del bene. Tanti cuori un solo battito, tante case OAMI una grande casa OAMI.”

Casa Migliorati, questa piccola antica casa immersa nel paese di Calcinaia assieme alle altre case, fa parte di questo battito. Lo costruisce ogni giorno grazie all’operato della sua direzione, al lavoro delle sue operatrici tutte. Un battito che con responsabilità, conoscenza, professionalità, con una profonda umanità, non si è mai arrestato, né ha mai indietreggiato di un solo passo a fronte del tempo e delle avversità. Un bene prezioso che deve essere conosciuto e sostenuto, che non deve essere disperso per il bene di tutta la comunità perché disperderlo significa solo impoverire tutti noi.

“Il pensiero si ferma e non ci saranno mai abbastanza “grazie” per le responsabili Elisa e Elena, per Rossella responsabile di Casa Vincenzo, per la dott.ssa Maggi, presidente dell’OAMI, infaticabile, insostituibile colonna portante e anima forte e sincera del gruppo OAMI. Per le mie colleghe con gli occhi lucidi per questa nostra storia condivisa.”

“Per la consapevolezza maturata in me, mentre proseguiva il racconto, su dove Donatella ed io siamo finalmente assieme: nel porto sicuro dell’OAMI.” Questa è l’OAMI di don Nardi dove si compiono piccoli ma allo stesso tempo grandi miracoli e dove si dona amore ogni giorno ai più fragili ed agli ultimi di questa nostra società.”

Fonte: Elisa Morelli
Responsabile della RSA OAMI Casa Sorelle Migliorati Di Calcinaia

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