Le dichiarazioni dell’Ingegnere e Coordinatore della Sezione Lega Capannoli Alta Valdera Antonio Nanna.
“Nel secondo Consiglio Comunale del 29 giugno scorso era all’ordine del giorno la nuova tariffa TARI 2024. Sul tema è intervenuto il giovane Capogruppo di maggioranza Giovanni Rossi che ha letto un comunicato in cui lo stesso afferma che la TARI aumenterà solo del 4%. – dichiara Antonio Nanna – L’aumento della TARI nel 2024 sarà invece del 12%: la matematica non è una opinione!”.
“La somma destinata alla TARI, che il nostro Comune ha messo a bilancio per il 2024 approvando la Delibera n. 34, è di € 857.034. Nel 2023 la somma destinata alla TARI, approvata dal Consiglio con Delibera n. 27 del 28/04/2023, era stata di € 764.625. – spiega Nanna – Appare evidente che l’aumento risultante è del 12%, ovvero il triplo del 4% sbandierato dal Capogruppo Rossi, percentuale di aumento ben superiore al 9% del bacino Geofor, che lo stesso Rossi aveva sapientemente sottolineato come ‘benefits’ per i capannolesi e i santopietrini”.
“Vi è un altro tema inquietante che il Capogruppo Rossi ha taciuto: nel nostro Comune vi sono imprese che producono esclusivamente rifiuti speciali e che pagano il loro smaltimento direttamente a Ditte specializzate. – continua Nanna – Ebbene le stesse sono comunque tenute a pagare anche la TARI, nonostante non producano alcun rifiuto ‘ordinario’”.
“Questo capita ormai da parecchi anni, nonostante siano state promosse azioni legali da parte di alcune aziende interessate volte a dimostrare che la TARI non è dovuta proprio perché queste producono solo ed esclusivamente rifiuti speciali, che non possono essere raccolti e smaltiti da Geofor. – sottolinea Nanna – Questi conteziosi legali, intrapresi dopo che queste attività produttive avevano inutilmente tentato di chiarire la loro posizione confrontandosi con la stessa Amministrazione che ci governa attualmente, generano costi (spese legali) che gravano sulla cittadinanza”.
“Va da sé che se le imprese dovessero vincere i ricorsi, come noi auspichiamo, – conclude Nanna – i cittadini dovranno pagare anche le spese legali sostenute dalla aziende ricorrenti e non è da escludere anche ulteriori somme per i danni causati alle stesse”.