Carlotta ‘Charlie’ Cambi, nata a San Miniato e cresciuta a Montopoli in Val d’Arno, dopo l’oro vinto con la Nazionale Azzurra nella Volleyball Nations League a Bangkok non intende fermarsi: tra pochi giorni partirà per i Giochi Olimpici di Parigi. L’intervista per VTrend.it.
MONTOPOLI IN VAL D’ARNO – La pallavolista Carlotta Cambi, ‘Charlie’ per gli affezionati, nata a San Miniato e cresciuta a Montopoli in Val d’Arno, non intende fermarsi: dopo l’oro raggiunto con la Nazionale Azzurra nella Volleyball Nations League a Bangkok, l’avventura Giochi Olimpici di Parigi 2024 è ormai letteralmente alle porte! Tra le convocate del CT Velasco e ormai tra le big del volley mondiale, nel turbinio di emozioni che separa il traguardo raggiunto da quello sperato, la palleggiatrice montopolese si è raccontata a VTrend.it tra curiosità sportive – ma non solo! – e un nostalgico tuffo nel passato.
- Carlotta, cominciamo dal tema più lieto: l’oro di Bangkok, secondo trionfo per le Azzurre in Volleyball Nations League ma il tuo primo con la Nazionale. Che emozione è stata?
Sicuramente speciale! L’oro è arrivato subito al mio ritorno in Nazionale dopo quattro anni di pausa, per questo anche se avevo già vissuto momenti magici in Azzurro, come la vittoria dell’argento ai mondiali di Giappone 2018, l’emozione è stata fortissima! - Pensavate fin da subito di poter raggiungere un traguardo così importante o la consapevolezza è cresciuta strada facendo?
Siamo partite con una grande fiducia in questa squadra. Siamo ragazze che si conoscono e che giocano insieme da tanti anni per questo sapevamo già bene l’una il valore dell’altra. È ovvio che arrivare in fondo a una competizione così lunga (un mese ndr), impegnativa e prestigiosa, come è stata la Volleyball Nations League, pone non poche difficoltà anche a livello fisico ma la forza della nostra squadra ci era chiara fin dall’inizio: quindi sì, ci abbiamo creduto fin da subito! - Come si mantiene la giusta forma fisica in un percorso così lungo, com’è stato appunto quello della Volleyball Nations League?
Importantissimi sono stati i mesi che hanno preceduto l’inizio del torneo: abbiamo iniziato un’intensa preparazione ad aprile, tra sala pesi e lavoro con la palla, che ci tornerà utile anche per portare avanti la folta lista di impegni di questa estate. - È a qualcuno in particolare la dedica di questo successo? Qual è stata la prima persona che hai sentito/incontrato dopo o durante i festeggiamenti?
Sembrerà banale ma la mia dedica è sempre la stessa: il ringraziamento è alla mia famiglia e al mio fidanzato, a chi più di tutti mi è accanto nei momenti belli, come quello della vittoria in Nations League, ma anche in quelli negativi, come gli anni trascorsi lontano dalla maglia Azzurra. Sono loro il cardine di ogni cosa: la prima persona che ho sentito telefonicamente è stata infatti il mio fidanzato… originario di Santa Croce! (ridendo ndr). - Ricordiamo una grande festa al ritorno a Montopoli in Val d’Arno, tuo paese di origine, dopo l’argento ai Mondiali di Giappone 2018: la calda accoglienza si è ripetuta?
Certamente! Ogni volta che vinco riconoscimenti importanti Montopoli è in festa! Sono stata infatti accolta da una bellissima sorpresa al ritorno a casa dei miei genitori: molti compaesani, e anche la sindaca, erano ad aspettarmi davanti al cancello nonostante il diluvio! È sempre bello tornare nel mio paese, al quale sono legatissima: a Montopoli vivono ancora i miei genitori, mio fratello, i miei zii e mia nonna, è davvero “casa” con la C maiuscola! Vi dirò anche che sono un’affezionatissima delle feste paesane: torno sempre per l’occasione, quando posso! - Parliamo adesso di Parigi 2024, Giochi Olimpici: calo di adrenalina o fame di raddoppio?
Dopo una vittoria importante, come quella di Bangkok, si vivono indubbiamente due fasi: una di scarico e una di lavoro più intenso, che richiede grande concentrazione, per preparare la competizione successiva. Nel nostro caso, la prima fase si è concretizzata in una settimana completamente libera da impegni sportivi e in una di ritiro a Cervia pensata come vacanza-allenamento, nella quale abbiamo affittato case private e coinvolto le famiglie: ovviamente gli allenamenti sono avvenuti con costanza ma non sono mancati anche momenti di relax per scaricare la tensione emotiva e psicologica del grande sforzo recentemente compiuto. Le ultime due settimane che precedono l’inizio della nuova competizione, come in questo caso i Giochi Olimpici, servono invece per riportare l’attenzione sull’obiettivo: essere la squadra da battere richiede una grande concentrazione e un’impeccabile preparazione! A Parigi vogliamo sicuramente raggiungere una medaglia, siamo consapevoli del nostro valore ma potremo esprimerlo al meglio soltanto con un vero sforzo di squadra: ovviamente non ci accontentiamo di un oro soltanto! - Quali sono le principali Nazionali da temere e quali sono i punti di forza di quella Azzurra?
Basandomi sull’andamento dall’appena trascorsa Volleyball Nations League, direi sicuramente quella del Brasile e del Giappone ma anche la Serbia e gli Stati Uniti d’America. Il nostro punto di forza più grande è invece quello di avere in rosa tutte atlete che militano nel campionato italiano, uno dei più difficili e competitivi al mondo con ritmi pressanti e partite ogni weekend: sicuramente un vantaggio a livello di preparazione fisica! Da non sottovalutare è anche l’unione del gruppo: anche chi subentrerà dalla panchina potrà essere decisiva! - Facciamo adesso i cattivelli mettendoti a dura prova: cosa sacrificheresti per una vittoria alle Olimpiadi?
Che domanda difficile! Direi che…rinuncerei al gelato per un anno! (ridendo ndr). Sono golosissima di gelato: è la mia fissazione! I miei gusti preferiti sono crema, yogurt e cioccolato: come si capisce, sono una persona estremamente semplice!
- Scherzi a parte, Yokohama, Bangkok, Parigi…ormai sei tra le big della pallavolo mondiale ma la tua carriera inizia in provincia di Pisa, a Montopoli, San Miniato e Casciavola: che ricordi hai della giovane Carlotta? E quali erano i suoi sogni sportivi?
Ero una ragazzina già cresciuta, soprattutto a Casciavola: alta come adesso e quindi attaccante, poi diventata palleggiatrice solo più tardi. Ricordo tanto divertimento nel praticare questo sport, un divertimento diventato il filo conduttore della mia carriera. Allora, il mio sogno più grande erano le Olimpiadi: dal sogno alla realtà sono passati tanti anni ma oggi posso dire che il desiderio si è finalmente realizzato!
- Qualche consiglio alle giovani atlete che vorrebbero trasformare la passione sportiva nel lavoro dei loro sogni?
Fare lo sportivo di mestiere non è semplice, anche se in molte occasioni può forse sembrarlo: sono richiesti tanti sacrifici ma non bisogna mai perdere la voglia di divertirsi, è infatti quella che ci spinge ad andare avanti anche nei momenti più complicati. Alle giovani atlete consiglio dunque di divertirsi e di interpretare sempre la pallavolo come un gioco: tutto il resto poi verrà da solo! Alle famiglie consiglierei invece di lasciare libere le ragazze nel loro percorso e nelle loro decisioni, esattamente come i miei genitori hanno fatto con me all’età di 14 anni, quando partii per Roma: le famiglie devono fidarsi delle loro figlie e garantire loro una vita priva di rimpianti!
Tra grandi obiettivi e valide aspettative, l’impresa olimpica della nostra conterranea Carlotta sta dunque per cominciare: come Montopoli in trepidazione, non vediamo l’ora che scenda in campo, nella speranza che, anche in futuro, squadra che vince…non si Cambi!
CONVOCATE
- Palleggiatrici: Orro, Cambi
- Schiacciatrici: Sylla, Bosetti, Degradi, Giovannini
- Centrali: Danesi, Lubian, Fahr
- Opposti: Egonu, Antropova
- Liberi: De Gennaro, Spirito*
* tredicesima atleta
Martina Crecchi
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