Ieri sera, il momento più atteso dell’anno per cittadini e turisti: un successo.
La tradizionale Luminara (vernacolo pisano per “luminaria”) di San Ranieri, la vigilia della festa del Santo Patrono di Pisa, è il momento più atteso dell’anno per cittadini e turisti. Ieri sera, domenica 16 giugno, la suggestione dei quasi 100mila lumini (in pisano “lampanini“), i lumini di cera che illuminano le facciate di Palazzi e chiese che affacciano sui bellissimi Lungarni di Pisa, accesi sulle “biancherie“, telai di legno verniciati di bianco, si è rinnovata nella ricorrenza più importante.
Il 25 marzo 1688, nella cappella del Duomo di Pisa, intitolata all’Incoronata, venne solennemente collocata l’urna che contiene il corpo di Ranieri degli Scaccieri, Patrono della città, morto in santità nel 1161. Cosimo III de’ Medici aveva infatti voluto che l’antica urna contenente la reliquia fosse sostituita con una più moderna e fastosa. La traslazione dell’urna fu l’occasione per una memorabile festa cittadina, dalla quale, secondo la tradizione, ebbe inizio la triennale illuminazione di Pisa che dapprima si chiamò illuminazione e poi, nell’Ottocento, Luminara. Il primo documento storico attestante la tradizione della Luminara risale al 1337. La Luminara veniva proposta anche in occasione di altri avvenimenti particolarmente solenni o festosi, non necessariamente legati al culto del Santo Patrono. Recentemente una edizione straordinaria è stata effettuata il 31 Dicembre 1999 per festeggiare in nuovo millennio. Le vicende della Luminara hanno seguito costantemente quelle della città. Abolita nel 1867, venne ripristinata nel 1937 in occasione della ripresa del Gioco del Ponte e sospesa durante la seconda Guerra mondiale. Si tornò ad allestire la Luminara per la festa di San Ranieri del 1952 e la tradizione durò stavolta fino al 1966. Nel novembre di quell’anno la violenza dell’alluvione provocò il crollo del Ponte Solferino e di lunghi tratti del Lungarno. Si ebbe quindi una nuova interruzione della Luminara, che venne ripresa solo nel giugno 1969. Dopo l’accensione e grazie allo spegnimento dell’illuminazione pubblica e privata, l’effetto di queste tremule luci offre una suggestione unica, dal sapore antico.
La serata si è conclusa, come ogni anno, con una serie di fuochi d’artificio sparati intorno alle undici e mezza dalla Cittadella e negli ultimi anni anche da alcune piattaforme galleggianti poste sul fiume Arno creando con le fiammelle dei lumini poste sugli edifici dei Lungarni una scenografia unica. Fonte: Comune di Pisa