Contro il Milan, il difensore della Roma ha indossato una maglia per Mattia Giani, morto in seguito ad un malore in campo.
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Gianluca Mancini è stato l’autore del gol del vantaggio della Roma sul Milan nella partita di ritorno dei quarti di Europa League all’Olimpico. Durante i festeggiamenti, è andato a prendere poi una maglietta con una scritta speciale (“Ciao Mattia, per sempre con noi“) che ha mostrato alla telecamera. Si riferiva a Mattia Giani, il giocatore del Castelfiorentino morto nei giorni scorsi per le conseguenze di un malore accusato in campo di Campi Bisenzio.
La drammatica scomparsa del 26enne ha sconvolto l’intero mondo del calcio. La sorella di Mancini è fidanzata con il fratello di Giani, Elia, anche lui calciatore, che milita nel Legnago, in serie C. Queste le parole del difensore in un post di alcuni giorni fa per ricordare Giani: “Ciao Matti. Oggi ogni pensiero va a te, il nostro fratellino del nostro amato zio Elia. Caro zio Eli siamo distrutti e non ci sono parole, ma ci stringeremo e nelle difficoltà ti aiuteremo a rialzarti noi e le tue nipotine. Mattia, che la terra ti sia lieve“.
“Purtroppo è successo quello che è successo. La dedica è per lui (Mattia, ndr), per la sua famiglia, per Elia, per Arianna, Sofia, Sandra e Debora che in questo momento stanno veramente soffrendo, io ho passato dei giorni a pensare a loro. – ha detto il difensore giallorosso nel post partita – Un aiuto me l’ha dato anche Mattia, ho fatto questo gesto per dare loro un po’ di forza“.
“Ciao Matti, fratellone mio. Sono giorni che cerco di scrivere di te ma ho paura di non essere in grado di esprimere ciò che sei stato. Lo sai.. non siamo mai stati di tante parole ma ci bastava uno sguardo per capirci. Sei stato dal primo giorno il mio esempio, con la tua umiltà, il tuo rispetto e la tua bontà. – ha scritto il fratello Elia Giani – Per la nostra stessa passione che ci ha trasmesso babbo, non abbiamo vissuto la quotidianità di tutti i giorni ma siamo sempre stati uno la spalla dell’altro. Mi auguro di arrivare ad essere almeno la metà dell’uomo che sei stato, e di insegnare un giorno ai miei figli i tuoi stessi valori. Sono e sarò sempre orgoglioso di te. Adesso prendimi per mano e conduciamo questa nuova vita insieme. Ti voglio bene“. Redazione