PONTEDERA. Al Lotti attivo l’ambulatorio per chi è stato dimesso dalla rianimazione.
Spesso una lunga degenza in terapia intensiva lascia strascichi di natura fisica o psichica o entrambi. Per sostenere i pazienti e i loro familiari nel cammino di recupero, al Lotti di Pontedera da oltre un anno, è attivo l’ambulatorio di Follow-Up Rianimatorio, che ha preso in carico già 80 pazienti dimessi.
“Il servizio che stiamo sperimentando a Pontedera sta dando buoni risultati e incontra il parere favorevole dei pazienti che spesso, una volta dimessi, riscontrano difficoltà a riprendere una vita normale“. Paolo Carnesecchi, direttore della rianimazione di Pontedera, interviene per illustrare l’innovativo percorso. “Anche la letteratura internazionale si sta occupando sempre più del problema relativo al recupero post terapia intensiva ma, purtroppo, ad oggi non esiste un programma standardizzato di follow-up per questo tipo di pazienti. La nostra pluriennale esperienza ci ha insegnato che chi supera un’esperienza di malattia acuta grave, ricoverato in rianimazione, può sviluppare alcune problematiche specifiche che si manifestano nell’arco di un anno dalla dimissione dal reparto e possono protrarsi anche per mesi o anni. Non dimentichiamo che durante il ricovero, le somministrazioni prolungate di farmaci, la presenza di presidi invasivi, possono causare stress e traumi, con impatto sul piano emotivo, generando disturbi quali ansia, insonnia, depressione, sintomi questi che definiscono la Sindrome da Stress Post-Traumatico (PTSD) che abbraccia anche i familiari e caregivers“. “Per questo, grazie anche al prezioso supporto della dottoressa Patrizia Fistesmaire, responsabile della psicologia ospedaliera e territoriale, abbiamo pensato di intraprendere questo cammino. Mi riferisco ad un percorso multidisciplinare facoltativo e gratuito gestito da diversi specialisti (pneumologi, cardiologi, fisioterapisti, antalgisti) supportati da una psicologa. Vorrei ringraziare tutte le figure professionali che portano avanti questo progetto, mi riferisco a Carmela D’Angelo, Denise Lazzeroni, Francesca Tosi, Cristina Pagni, Silvia Morandi Denise Vidotto e Letizia Catani“.
Durante il ricovero i pazienti e i familiari vengono informati di questa opportunità e, in ogni caso, chi ha avuto una degenza di almeno 7 giorni in rianimazione, a tre mesi dalla dimissione, viene contattato telefonicamente per fissare un primo appuntamento, mentre il secondo è previsto a sei/nove mesi e la chiusura del percorso solitamente avviene dopo un anno. Legata a questo progetto, in Valdera, nel 2022 è nata l’Associazione “Ti do aiuto”, tra i soci fondatori il dottor Paolo Carnesecchi. “Il nostro obiettivo – chiude Carnesecchi – è quello di collaborare con le istituzioni e la società civile per sviluppare un’azione di umanizzazione delle cure in rianimazione, accompagnando e dando supporto alle persone guarite da gravi malattie acute con spirito solidale tutelando la dignità umana dei soggetti fragili“. Per contattare l’ambulatorio inviare una mail a [email protected] oppure telefonare allo 0587-27304. Fonte: Usl Toscana nord ovest