Il canista vuole essere un racconto di come la vita di un cane cresciuto e vissuto quotidianamente con tutti i canoni dell’etologia cinofila, possa rendere felice una famiglia, dandole l’opportunità di vivere una relazione positiva, che metterà in luce tutti gli aspetti di una sana, pacifica e serena convivenza con il proprio amico.
Parliamo di relazione, di amicizia, devozione, amore, lealtà, ma tutto visto dalla prospettiva del cane senza snaturare la sua vera identità e i suoi reali bisogni in una società che invece detta tempi e regole per gli umani spesso senza tenere in considerazione le modalità e i tempi dei nostri partner con la coda.
VTrend ha incontrato l’autore del libro che ha risposto alle nostre domande:
Da dove nasce questo soprannome? Ci vuoi raccontare?
“Il Canista è un soprannome che mi fu data da un bambino in un progetto di scuola elementari. Era uno dei progetti che io faccio dal 2013 di divulgazione e cultura cinofila con i bambini delle elementari. Questo bimbo di otto anni non capendo la figura mi disse “ma allora te fai il canista“ e lì è stato coniato il termine. Quindi il canista è colui che si occupa dei cani.”
Quindi il canista diventa un libro, materiale utile a divulgare la cultura cinofila a chi segue gli animali ma non solo. Ci vuoi raccontare questa storia storia legata anche a Sheila se non vado errato.
“Esattamente. Tutto nasce da lì perché Sheila è stato il mio primo “cane moderatore” ossia quei cani che hanno l’abitudine di collaborazione con l’istruttore e sanno modificare i comportamenti aggressivi degli altri cani. Quindi è stata per anni il mio braccio destro ma molto spesso sono stato io il suo braccio destro: c’è sempre stato questo scambio di ruoli perché questo cane aveva delle predisposizioni (ovviamente anche a lei ho fatto un training a riguardo) particolari. Sheila era avanti: anche il neofita o colui che per la prima volta si approcciava a un cane che fosse un cucciolo o un cane già adulto notava che Sheila quasi gli spiegava le cose. Quindi questo cane mi ha accompagnato nella mia attività, che io svolgo da più di 10 anni, di istruttore cinofilo, ma comunque è sempre stato il cane di famiglia. Sheila è stata colei che ha cresciuto le mie figlie, che mi ha accompagnato nelle mie vacanze. Non era il cane da lavoro come può essere il cane da caccia per il cacciatore: nonostante fosse anche un cane da lavoro prima di questo era un cane di famiglia e questa è stata una cosa molto carina. Purtroppo Sheila è venuta a mancare il 16 gennaio 2021 a 10 anni per un tumore e quindi io sono andato un po’ in crisi perché ho perso la mia spalla, nonostante avessi sua figlia Medea che è bravissima e a seguito le impronte di sua madre.
Dalla crisi ho deciso di raccontare questa mia storia ed esperienza, e, proprio perché voglio che sia un libro per tutti, a volte ci sono delle terminologie o tecnicismi che io mi soffermo a spiegare. Però è un racconto di un’esperienza di vita reale.”
È un perfetto Trade Union anche con il periodo probabilmente: la sensibilità nei confronti degli animali in un periodo natalizio possono emergere maggiormente
“Esattamente anche se spesso noi, il nostro piccolo come family Dogs, cerchiamo di sensibilizzare le persone specialmente in questo periodo. Non è raro purtroppo che qualcuno per il sentimento natalizio prenda un cane a Natale e all’Epifania è finita la magia.”
Dove si compra e dove si trova questo libro?
“Il libro il canista, scritto da Luca Santa Maria, si trova su Amazon, poi l’autore e ‘canista’ conclude: Io non mi definiscono scrittore, mi definisco un uomo di campo: faccio il canista. E in un periodo come questo dobbiamo essere bravi a non umanizzarlo troppo, ma lasciarlo sempre cane. Essendo un animale particolare, una specie differente da noi, dobbiamo essere in grado noi umano di conoscerli bene e soddisfare i loro bisogni etologici e non i nostri bisogni egoistici.” REDAZIONE