Elevare la voce dei pazienti per la sicurezza delle cure.
Questo lo slogan della quarta giornata mondiale per la sicurezza dei pazienti, stabilita con una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2019 al fine di sostenere gli impegni per la prevenzione e gestione dei rischi associati alle prestazioni sanitarie da parte dei Governi, delle organizzazioni e dei lavoratori della sanità.
Al seminario di preparazione della giornata mondiale, che si è svolto il 12 e 13 settembre a Ginevra, nella sede del quartier generale dell’OMS, un importante seminario in preparazione della giornata mondiale è stato invitato il direttore della struttura Sicurezza del paziente dell’Azienda USL Toscana nord ovest Tommaso Bellandi, che ha potuto fornire il proprio contributo di esperto, vista la sua ampia esperienza nel settore e i risultati ottenuti in questi anni.
“L’obiettivo del seminario – spiega Bellandi – era quello di elaborare una prima proposta per riconoscere la sicurezza delle cure come un diritto umano universale, intrinsecamente connesso con il diritto alla vita e con il diritto alla salute. Un passo avanti molto importante.
E’ stato per me un onore partecipare a un evento di tale portata mondiale.
Quotidianamente siamo chiamati a elevare la voce dei pazienti. La nostra Azienda ne è fermamente convinta perché l’attenzione alla sicurezza delle cure connota la qualità di un sistema socio-sanitario. Sono molto soddisfatto dei risultati raggiunti finora grazie allo staff e alla rete dei facilitatori, portando nella clinica, all’interno dei percorsi assistenziali, la cultura della sicurezza come un valore imprescindibile“.
All’OMS Tommaso Bellandi ha avuto l’importante mandato di moderare il lavoro del gruppo sul diritto ad avere un sistema di segnalazione ed apprendimento dagli incidenti alla sicurezza dei pazienti ed è intervenuto in un panel sul valore del coinvolgimento dei pazienti per giungere al riconoscimento del diritto alla sicurezza della cure, in Italia introdotto con l’articolo 1 della legge 24 dell’8 marzo 2017.
Bellandi ha ricordato che la Regione Toscana è stata tra le prime in Italia e nel mondo a costituire un sistema di segnalazione, analisi sistemica e prevenzione degli incidenti a danno della sicurezza dei pazienti, che ha permesso negli anni di raggiungere livelli eccellenti di sicurezza in molti ambiti dell’assistenza sanitaria. Nell’Azienda USL Toscana nord ovest, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia e al successivo sovraccarico di lavoro dovuto all’esigenza di recuperare le prestazioni rinviate convivendo con il Covid, sono migliorati gli esiti in termini di sicurezza in ambito materno-infantile, nella prevenzione degli eventi trombo-embolici e nella sepsi, grazie anche alla capacità di comunicare ed analizzare i problemi che si verificano al fine di adottare azioni di miglioramento. E’ inoltre costante l’impegno a rispondere alle sollecitazioni che arrivano dai cittadini tramite le segnalazioni all’URP, le indagini sull’esperienza dei ricoveri ed il dialogo con i Comitati di partecipazione locali ed aziendale.
“La nostra esperienza – sono ancora parole di Bellandi – è oggetto di attenzione e di interesse anche a livello internazionale, soprattutto per la modalità di integrazione della sicurezza delle cure in tutti i servizi ospedalieri e territoriali, nonché nelle scelte strategiche aziendali. Certamente, c’è molto da fare per garantire il diritto alla sicurezza delle cure, in particolare per le persone più fragili e vulnerabili, per le quali è fondamentale il coinvolgimento delle famiglie e delle comunità, insieme all’impegno degli operatori sanitari e socio-sanitari”.
All’evento hanno partecipato in presenza circa 100 esperti provenienti da tutto il mondo, compresi rappresentati di associazioni dei pazienti che hanno aperto i lavori di ogni sessione con il racconto di storie drammatiche e di speranza vissute in prima persona, in cui il dolore per la perdita di un familiare a causa di un evento avverso durante le cure è diventata la motivazione per pretendere e per contribuire ad importanti miglioramenti dei servizi sanitari, come ad esempio per la sicurezza delle terapie, la prevenzione delle infezioni o degli errori di diagnosi.
L’evento è stato inaugurato dal direttore generale dell’OMS Tedros Ghebreyesus, che ha raccomandato di investire nella formazione del personale sanitario per imparare a coinvolgere i pazienti e le comunità nella sicurezza delle cure, a coinvolgere sempre i pazienti nelle scelte che riguardano la propria salute e le decisioni condivise con i sanitari in merito alle cure, con il supporto di politiche, procedure e strumenti per l’accesso alle informazioni e le scelte consapevoli.
“Il coinvolgimento dei pazienti nelle iniziative per la sicurezza delle cure – ha inoltre evidenziato la coordinatrice del piano globale per la sicurezza dei pazienti dell’OMS Neelam Dhingra-Kumar – può ridurre in modo significativo gli eventi avversi ed anche i costi umani ed economici ad essi associati, evitando fino al 15% dei danni sulla base delle prime evidenze scientifiche. Eppure sono ancora poche le organizzazioni sanitarie che coinvolgono i pazienti nelle scelte strategiche e nell’analisi e prevenzione dei rischi”.
In Toscana la giornata mondiale si celebra con un evento pubblico a Firenze che si terrà lunedì 18 settembre, mentre sul territorio dell’Azienda USL Toscana nord ovest i temi dell’anno verranno affrontati in un seminario in programma il 5 ottobre a Pontedera.