L’intervista esclusiva all’allenatrice e giocatrice Eva Ceccatelli.
PISA. A pochi giorni dalla conquista del sesto scudetto consecutivo, la Dream Volley Pisa si prepara per andare a Mysłowice, in Polonia, dove dal 9 all’ 11 giugno si svolgerà l’Euroleague di sitting volley Femminile.
Domenica 4 giugno, a Parma, per la sesta volta la Dream Volley Pisa ha conquistato lo Scudetto al Campionato Assoluto di sitting volley femminile, disciplina paralimpica che consiste in una pallavolo giocata stando seduti sul pavimento. Sono servite oltre due ore di gioco e un combattutissimo tie-break per stabilire la formazione Campione d’Italia al termine della finale giocata alla Palestra “Pala Ponti” di Parma.
VTrend.it ha raggiunto l’allenatrice e giocatrice Eva Ceccatelli che, per iniziare, ci ha spiegato le regole del sitting volley: “La disciplina viene praticata da persone con disabilità e normodotate che giocano insieme sedute. Le regole sono le stesse della pallavolo, ovviamente il campo è più piccolo e la rete è più bassa. Si gioca sei contro sei”. Come tutti gli sport occorre allenamento, giusto? “Esatto, il fatto che si giochi a terra non significa che non sia faticoso, anzi è molto complicato sia dal punto di vista fisico che tecnico spostarsi utilizzando spesso anche le mani e riuscire a prendere la palla”.
Com’è nata la squadra di sitting volley a Pisa? “La Dream Volley Pisa, circa 7/8 anni fa, è stata una delle prime società a cercare di mettere su una squadra di sitting volley. È nata come un’attività di supporto a delle ragazze ex pallavoliste che, a seguito di un incidente, non potevano più giocare. Poi in realtà abbiamo messo su una squadra che è diventata Campione d’Italia per sei volte consecutive, ha vinto 2 volte la Coppa Italia, una Supercoppa e una Coppa dei Campioni. Dopodomani partiamo per un’altra coppa Europea in Polonia. Gli impegni sono tanti e tante di noi fanno parte anche della nazionale italiana, abbiamo già partecipato alla paralimpiade di Tokyo e ora speriamo con gli europei di ottobre di qualificarci anche per le prossime paralimpiadi di Parigi”.
“A tutte le persone che hanno una disabilità dico di non chiudersi all’interno delle proprie problematiche – ci tiene a sottolineare Ceccatelli-. Parlo per esperienza personale, anche io sono disabile. Giocavo a pallavolo, ho fatto anche qualche anno di Serie A e quando mi è stata diagnosticata la malattia ho lasciato lo sport, perché pensavo di non poter fare più niente. In realtà, tanti anni dopo ho ricominciato, ho avuto la fortuna di tornare allo sport che facevo prima ma da seduta, sicuramente questo ha aumentato la mia voglia di mettermi in gioco. C’è un mondo paralimpico che è davvero una cosa molto bella, le emozioni sono le stesse dello sport tradizionale: l’adrenalina, la voglia di vincere. L’handicap c’è ma è veramente una parte marginale, questa disciplina apre di nuovo il mondo a una serie di sensazioni che, talvolta, quando siamo davanti a delle problematiche importanti, ci dimentichiamo di provare”.
Infine, tra le altre cose, ricordiamo che la squadra è sostenuta anche da AVIS. “La collaborazione con AVIS dura da un paio di anni e qualcuna delle nostre ragazze è anche diventata donatrice con AVIS”, fa sapere Ceccatelli.