L’uomo, sposato e con tre figli, si è trasferito nel 2008 da Pontedera a Montopoli in Val d’Arno, dove adesso vive e ha prestato giuramento di cittadinanza.
MONTOPOLI IN VAL D’ARNO. Giovedì 1 giugno, in Sala Consiliare, a Montopoli, Abdoul Ahad Penn, accompagnato dalle amiche e dagli amici, ha prestato giuramento davanti alla vicesindaca Linda Vanni. Abdoul, molto conosciuto nella comunità montopolese, è residente a San Romano e oltre a essere stato Presidente dell’Associazione Teranga e aver prestato servizio volontario durante il periodo pandemico a sostegno di tutta la cittadinanza montopolese, ora ricopre il ruolo di presidente di tutte le associazioni senegalesi toscane. E’ sposato e ha tre figli. Nato nel 1976 in Senegal, si trasferisce prima a Parigi e poi a Firenze nel 2006.
Questo il racconto che Abdoul fa della sua storia: “La prima cosa che ho fatto è stata imparare la lingua italiana, poi mi sono trasferito a Pontedera per motivi di lavori. Nel 2008 poi mi sono trasferito a Montopoli in val d’Arno, una cittadina molta tranquilla e solidale. Grazie alla sanatoria del 2009 ho avuto la possibilità, e con me tanti altri cittadini di origine straniera, di emergere dalla clandestinità e subito dopo sono riuscito a far venire i miei familiari, dopo anni in cui non ci vedevamo. Ho iniziato le miei attività sindacale con la CGIL nel 2014 e molte sono state le proteste portate avanti per i diritti dei lavoratori con la Filt di Pisa di cui sono membro del direttivo provinciale. Dopo la presidenza ell’associazione montopolese Teranga, associazione che svolge attività di solidarietà, da alcuni mesi sono stato eletto Presidente di CASTO (Confederazione delle associazioni Senegalesi in Toscana) entità che è composta da 16 associazioni senegalesi di tutta la Toscana.
Noi immigrati arriviamo spesso in Italia giovani e torniamo nel nostro paese in vecchiaia, quindi una bella parte della nostra vita la passiamo in un paese straniero lontano dai nostri familiari più cari. Personalmente penso che la cittadinanza italiana non dovrebbe essere na concessione ma un diritto per gli immigrati, non chiediamo regali ma un diritto dopo anni di sacrifici, la legge Bossi-Fini dovrebbe essere cancellata, tra i vari motivi anche perché per gli immigrati che sono in Italia e che per qualche motivo perdono il lavoro non possono rinnovare il permesso di soggiorno. Questo significa ritrovarsi nello status di clandestinità”.