TOSCANA. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, in un quadro di riflessioni sulla Fase 2 manifesta alcune perplessità sulla app Immuni.
Rossi dichiara: “Non l’ho mai vista, afferma, non capisco cosa si voglia fare, ma – aggiunge Rossi – se si vuole controllare i movimenti delle persone non si può andare oltre la lesione di una serie di diritti di libertà, di movimento dei cittadini, si intaccano davvero questioni fondamentali”.
“Questo non vuol dire – ha aggiunto Rossi – non ricostruire immediatamente le relazioni che una persona ha avuto, quando si trova a essere positiva al Coronavirus e non vuol dire non avere la capacità di fare prevenzione. Anche la Corea del Sud, portata a esempio di controllo su tutti, nel momento in cui ha riallentato, riaperto le discoteche, è diventata un altro caso di riesplosione del virus”.
Sull’app Immuni ha avuto da ridire anche l’assessora alla Sanità della Toscana, Stefania Saccardi, che ha dichiarato: “La app Immuni( ndr. ) a me non piace, dico la verità: secondo me possiamo benissimo fare il lavoro della prevenzione senza mettere sotto controllo la vita delle persone”.
“A me – ha proseguito l’assessora alla Sanità – l’idea che ci sia il ‘Grande Fratello’ che verifica con chi ho cenato stasera, o chi ho visto, piace pochissimo. E’ vero che il Governo ha detto che sono tutti contatti che verranno immediatamente cancellati, che non sarà mantenuto niente, però secondo me si può fare un buon lavoro anche senza mettere la vita della gente sotto controllo. Si può fare in modo mirato”.