Pontedera fronteggia la “situazione senzatetto”. Il Comune prepara la nuova “Stazione di Posta” ai Villaggi, pronta nei primi mesi del 2026.
Nel centro di Pontedera si registra una lieve crescita di situazioni di vulnerabilità sociale. Pur trattandosi di episodi limitati, si nota la presenza di alcune persone senza fissa dimora, un fenomeno che, sebbene contenuto, riflette dinamiche presenti anche in altre realtà urbane.
Le segnalazioni dei cittadini, sempre più frequenti negli ultimi mesi, raccontano di persone che cercano riparo dove possono. Il primo caso che aveva attirato l’attenzione pubblica è stato quello di un uomo che dormiva in via Gotti, poi trasferitosi sotto il loggiato del Duomo (Clicca qui).
Alla stazione ferroviaria, invece, la situazione sarebbe diventata particolarmente critica. Ogni sera, l’ascensore che collega il sottopasso all’uscita lato Piaggio verrebbe trasformato in un rifugio improvvisato tra coperte e materassi.
Il fenomeno – spiega la Vicesindaca e Assessora alle politiche sociali Carla Cocilova a VTrend.it – non riguarda occupazioni abusive o episodi di degrado legati alla criminalità, ma situazioni di marginalità personale. Spesso si tratta di persone con storie di vita complesse che le portano a rifiutare l’assistenza offerta da istituzioni e associazioni.
Da inizio anno il Comune ha attivato le “Unità di strada”, gruppi di operatori sociali incaricati di monitorare il territorio e intercettare chi vive in condizioni di disagio. Cocilova ricorda che, fino all’avvio di questo servizio, non esisteva un sistema di rilevazione sul numero dei senzatetto presenti in città.
In attesa della nuova “Stazione di Posta”, resta operativo il progetto “Ponte” in piazza Vittime dei Lager nazisti, dove vengono offerti supporto sanitario e assistenza di base alle persone in difficoltà. Gli operatori – spiega Cocilova – aiutano anche a costruire percorsi di recupero e reinserimento.
La “Stazione di Posta”, in fase di completamento nella zona dei Villaggi, sarà pronta nei primi mesi del 2026. La struttura – dichiara Cocilova – avrà la funzione di centro diurno e sarà dotata di cucina, docce e spazi comuni con la presenza costante degli operatori. Al piano superiore troveranno posto piccoli appartamenti per un totale di otto letti, destinati a chi intraprende percorsi di autonomia. In sostanza, non si tratterà di un dormitorio.






