PISA. Piazza Garibaldi, ore 12. Una scena che ha lasciato senza parole una testimone e acceso il dibattito cittadino dopo la sua segnalazione pubblicata nel popolare gruppo Facebook “Sei di Pisa se…™”.
Secondo quanto riportato nel post, una donna si sarebbe avvicinata a un’altra signora, appellandola con deferenza come “dottoressa”. Dopo un breve scambio di parole, la “dottoressa” avrebbe estratto dalla borsa due banconote da 50 euro, consegnandole volontariamente all’interlocutrice. Il tutto si sarebbe svolto in modo apparentemente consenziente, con tanto di promessa di “rivedersi il 20 del mese per altri soldi”.
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La testimone afferma di essere intervenuta per fermare quella che le è parsa una truffa o una forma di circonvenzione. La presunta vittima si sarebbe allontanata rapidamente, mentre l’altra donna – prima di andarsene – le avrebbe rivolto un gesto e una frase incomprensibile. «Questa scena mi ha massacrata», ha scritto la testimone, lanciando un appello alla cittadinanza: «Fate massima attenzione a genitori, a persone care, a chi è più fragile e in solitudine, perché non è giusto che questo ancora accada nel 2025!»
Il post ha rapidamente raccolto decine di reazioni e commenti, tra chi si è detto indignato, chi ha chiesto maggiori dettagli, e chi ha criticato l’uso di stereotipi etnici nella narrazione. L’episodio ha riportato l’attenzione sui temi della vulnerabilità delle persone anziane e dei raggiri di strada, spesso difficili da denunciare se le vittime non collaborano o minimizzano quanto accaduto.
Le forze dell’ordine ricordano che anche se l’atto può sembrare volontario, chi approfitta della fragilità psicologica o emotiva di una persona può incorrere in gravi reati, come la circonvenzione di incapace o la truffa. L’invito è quello di segnalare sempre alle autorità episodi sospetti, evitando il “fai da te”, ma fornendo elementi utili per eventuali indagini.