CAPANNOLI. Le dichiarazioni della presidente provinciale di Italia Viva Pisa Anna Ferretti.
Un segnale forte, quello lanciato da Italia Viva Capannoli, che ha deciso di interrompere il percorso politico a sostegno del Progetto Civico “Silvia Rocchi Sindaco”. Una scelta che apre un dibattito profondo sul ruolo della politica locale, il suo rapporto con i cittadini e le modalità con cui viene esercitata.
A spiegare le ragioni di questa uscita è Anna Ferretti, presidente provinciale di Italia Viva Pisa, che sottolinea come la decisione sia frutto di una riflessione ampia e articolata, nata da una crescente distanza tra il metodo di lavoro del gruppo e i valori che Italia Viva intende portare avanti.
“Non ci ritroviamo più nel modo e metodo di fare politica per i cittadini“, afferma Ferretti. “Il problema non sono gli obiettivi dichiarati del progetto, ma la mancanza di condivisione e la tendenza a prendere decisioni in solitaria, senza coinvolgere tutti i soggetti, compresi i cittadini“.
Un nodo cruciale, quindi, non solo di contenuti, ma soprattutto di metodo. La politica, sostiene Ferretti, rischia sempre più di trasformarsi in una lotta per il consenso piuttosto che in uno strumento al servizio della comunità. “A quasi un anno dalle elezioni – aggiunge – si è ripresentata a Capannoli la stessa dinamica: fughe in avanti, mancanza di ascolto e una gestione poco inclusiva“.
Quello che emerge è un quadro di crescente frustrazione per un modello di governance che, pur partendo con buone intenzioni, si è via via allontanato dai principi di partecipazione attiva e trasparenza. Una situazione che Italia Viva non ha più ritenuto sostenibile.
“Il nostro ritiro non è una rottura sugli obiettivi programmatici, ma sul modo in cui si cerca di realizzarli“, precisa Ferretti. “Non possiamo accettare logiche autoreferenziali o giochi di potere. La politica deve tornare ad essere servizio, non ambizione personale“.
Secondo Ferretti, il problema non risiede nella naturale diversità di opinioni, fisiologica in un contesto democratico, ma nella perdita del senso del “bene comune“, che dovrebbe essere il faro di ogni azione politica. A farne le spese, ancora una volta, è la fiducia dei cittadini, sempre più disillusi e distanti.
“Oggi sembra che chiunque possa fare politica solo perché legge qualcosa sui social – osserva Ferretti – ma manca il piacere di studiare, di ascoltare, di approfondire. Tutto si riduce a slogan e semplificazioni. E questo, nei luoghi delle istituzioni, è pericoloso“.
Italia Viva lancia così un appello a tornare ad una politica autentica, fondata sulla coerenza, sull’ascolto e sulla condivisione. E propone anche soluzioni concrete per invertire la rotta: maggiore trasparenza, spazi reali di partecipazione, apertura al dialogo e disponibilità al cambiamento. “Le sedi di partito tradizionali non bastano più. Servono strumenti nuovi, più inclusivi. Servono leader capaci di ascoltare davvero e accettare il confronto, anche quando è scomodo“.
Nonostante l’uscita dal progetto, Italia Viva non intende abbandonare il territorio, anzi. Ferretti conferma la volontà di ricostruire un gruppo nuovo, forte, coeso, pronto ad affrontare le sfide future della Valdera.
“Siamo disponibili a collaborare con chiunque condivida i nostri valori: giustizia sociale, sostenibilità, solidarietà. Vogliamo costruire una rete civica aperta, che metta al centro i problemi reali delle persone“, conclude Ferretti.
La politica, insomma, per Italia Viva deve tornare ad essere strumento di servizio e di ascolto. Solo così sarà possibile ricostruire quel patto di fiducia oggi incrinato tra istituzioni e cittadini. E la sfida, da Capannoli, si apre ora a tutto il territorio. Fonte: Anna Ferretti