Una nostra lettrice ci invia una sua riflessione e soprattutto un quesito rivolto al nostro direttore. Spinti da quanto ricevuto abbiamo deciso di aprire uno spazio relativo a voi lettori, lasciandovi la possibilità di porre domande o inviarci riflessioni su qualsiasi argomento, a cui il nostro direttore Doady Giugliano darà risposta: l’indirizzo per scriverci è:
Rispondiamo a Carla:
Gent.mo Direttore
essendo la madre anziana di un medico, seguo sempre con piacere questo quotidiano, ricco d’informazioni di vario ganere.
In questo momento, come si vede e legge per ogni dove, sono sempre quelli della nostra età ad essere “vittime designate”, o meglio preferite da questo virus pandemico che a noi, sopravvissuti ad una Guerra Mondiale, sembra non lasciare scampo.
Mi sono confrontata con mio figlio che, ovviamente ha cercato di tranquillizzarmi, ma sappiamo tutti quanti che non possiamo vivere in eterno, pertanto non mi sono lasciata prendere dallo sconforto, pur consapevole, da quanto ho percepito, che questa non sia una delle morti più serene che ognuno pretenderebbe. In tal senso, ho letto in questi giorni una notizia apparentemente raccapricciante, proveniente dalla “civilissima” Olanda.
La notizia, poi verificata che non era una delle tante bufale, riportava testualmente l’invito rivolto dal Governo di quel Paese, ai tanti anziani over 80 colpiti dal virus a scegliere per un incerto e doloroso ricovero o firmare per accedere ad una morte dolce, considerato che l’Eutanasia in Olanda è legale da tempo. Le confesso, che se una legge simile fosse in vigore anche in Italia, sarei tentata per andarmene in silenzio e serenità, pur essendo cattolica praticante, anche e soprattutto per lasciare il posto a qualcuno più giovane che potrebbe cavarsela. Mio figlio non ha voluto affrontare questo tema, semplicemente dicendomi che ero pazza. Ecco perchè rivolgo a Lei questa non facile domanda, con l’auspicio di ricevere una risposta che ponga fine a questo assillo quotidiano. Grazie per l’accoglienza e mi firmo con il solo nome di battesimo. Carla
Carissima Carla, la ringrazio per la domanda a cui in verità non posso dare risposte certe. Il quesito, da quanto ho capito, non riguarda il tema pandemico, ma l’Eutanasia che come ben saprà da anni, divide il mondo. Un tema che a mio avviso non dovrebbe essere trattato dalla politica che oltre a decidere delle nostre vite, vuole avere l’ultima parola anche sulla nostra morte. In quanto cattolica praticante dovrebbe già darsi la risposta da sola, anche se come dicono le Sacre Scritture la VITA E’ SACRA. Ma sempre da quella Fonte, ci dicono che ci è stato dato anche il “libero arbitrio” e questo, tanto per cambiare, ci rimette in confusione. Da come scrive, la percepisco in buona salute, almeno mentale, e questo, con l’avanzare della nostra comune meta finale, ritengo sia un DONO da non sprecare. Lei che ha vissuto gli orrori della Guerra in gioventù, ha DIRITTO, come molti suoi coetanei a beneficiare di una vita almeno serena. Certo ciò che ci circonda è alquanto inquietante e penso di intuire il suo disagio. Suo figlio ha detto che è pazza. E’ la reazione che avrei anch’io con mia madre se fosse ancora su questa Terra. Senza volermi improvvisare psicologo, ritengo che la Sua sia “solo” stanchezza, stanchezza di assistere ad un mondo che vede sempre prevalere il male ed il materialismo. Io sono certo che il suo vissuto è quanto di meglio porterà in dote oltre questa vita. Per questo, pur non conoscendo la sua età, penso che mi piacerebbe raggiungerla anche a me, con la stessa Sua lucidità e bontà d’animo. L’aspetto ancora su queste pagine, magari a fine Estate.
