“L’inizio della Fase 2, annunciata dal premier Conte, è stata a dir poco balbettante, sicuramente poco chiara e lacunosa. Un pastrocchio che ha messo in ulteriore confusione la popolazione. Soprattutto ha disatteso le esigenze di quei milioni di lavoratori nei vari settori, che attendevano non certo il “libera tutti” ma “solo” prescrizioni di sicurezza chiare, utili a ridare avvio alle libere professioni, soprattutto commercianti, barbieri, estetiste, ristoratori, albergatori, e buona parte della filiera turistica, che rischiano di pagare il prezzo più alto per gli “zoppi” decreti appena sfornati”.
“Lo Stivale è assai lungo, così come distanti sono le isole, e il virus, come ben sappiamo, ha colpito duramente solo il Nord, Lombardia, Piemonte e Veneto. Nonostante queste differenziazioni, tutti gli italiani hanno rispettato e sopportato pazientemente una “reclusione” pesantissima e probabilmente necessaria. Adesso però è giunto il momento di applicare un giusto distinguo tra zone ancora “pericolose” ed altre che di fatto sono a minimo rischio.
Ecco quindi, la “rivolta” delle associazioni di categoria, le ordinanze regionali, e quelle comunali che dal 4 Maggio, pur con le dovute precauzioni, daranno il via ad una sorta di necessaria, utilissima e condivisibile “rivolta civile”.
Nella nostra Toscana avremo comunque vada, una situazione analoga, con qualche piccola eccezione da parte di qualche Comune, che non vuol rischiare evidentemente le reazione stizzita del “capo bastone”.
“Un’iniziativa che non è proprio piaciuta al primo ministro&co, che ha tuonato:
Non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali, ma basato su rilevazioni scientifiche. Iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi illegittime”.
“Parole che lasciano presagire, più un contenuto politico, ovvero perdita di potere, che non un vero interesse per la comunità. Del resto, il decreto sulla fase 2 , impone l’obbligo di non muoversi oltre i confini della propria regione. In pratica dal 4 maggio in poi, avremo il polso della situazione. Di sicuro la nostra Amministrazione Regionale, ha fornito indicazioni chiarissime per evitare pericoli ulteriori. Pertanto cerchiamo di tornare a vivere un po’ più serenamente evitando un virus peggiore: il tracollo economico che aleggia sulle nostre teste”.
Doady Giugliano
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