Antonella Bundu (candidata di Toscana Rossa) supera il 5% alle elezioni regionali, ma la lista che la sosteneva (Prc, PaP e Possibile) resta fuori dal Consiglio regionale.
Antonella Bundu segna un passo significativo per la sinistra radicale alle elezioni regionali 2025. La candidata di Toscana Rossa, sostenuta da Rifondazione Comunista, Potere al Popolo e Possibile, ha superato il 5% delle preferenze personali, raddoppiando il risultato rispetto a cinque anni fa. Nonostante questo, la lista che la sosteneva è rimasta sotto la soglia di sbarramento, impedendole di ottenere seggi in Consiglio regionale.
Una beffa per Toscana Rossa, che ha ottenuto un risultato superiore a quello della Lega e del Movimento 5 Stelle: entrambe le forze, correndo in coalizione, hanno comunque superato agevolmente lo sbarramento del 3% necessario per entrare in Consiglio.
La carriera politica di Bundu è relativamente recente, ma intensa. Fiorentina di 55 anni, nel 2019 si era candidata a sindaco di Firenze, ottenendo l’elezione a consigliera comunale e ricoprendo il ruolo di capogruppo per cinque anni a Palazzo Vecchio. Prima di entrare in politica lavorava in uno studio di architettura, e il suo impegno civico nasce negli anni ’80 a Liverpool con Oxfam.
Figlia di madre fiorentina e padre della Sierra Leone, Bundu ha dovuto affrontare anche episodi di razzismo durante la campagna elettorale. Le sue battaglie principali riguardano pace, ambiente, sanità e lavoro. Tra i temi più dibattuti, si è opposta all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola e al comando NATO a Rovezzano, sostenendo invece la ripubblicizzazione dell’acqua e l’introduzione del salario minimo.






